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L’insonnia: un nemico fastidioso o un alleato che può rivelarti qualcosa che non sapevi di te?

Il ruolo del “White Noise“ oggi: un amico contro i disturbi del sonno

L’insonnia è spesso considerata come un un sintomo che può accompagnare diversi disturbi del sonno. E’ in genere seguita da disturbi funzionali durante la veglia.

Può verificarsi a qualsiasi età, ma è particolarmente comune negli anziani. Può essere a breve o lungo termine e può portare problemi di memoria, depressione, irritabilità, aumento del rischio di malattie cardiache e di incidenti automobilistici.

Quando si parla di disturbi del sonno, si è generalmente portati a pensare all’insonnia. Poiché essa rappresenta il disturbo con la maggiore prevalenza nella popolazione generale. Talvolta l’insonnia può essere generata da problemi delle vie respiratorie (ostruzioni nasali fra le tante ) ad esempio, che richiedono l’approccio allopatico (Medico). Per tanti altri casi, come ansia o problemi di jet lag invece si cerca sempre più spesso soluzione veloce e possibilmente senza
effetti collaterali, quali statisticamente verificabili con uso incongruo di sedativi.

Alcuni studi recenti fanno emergere dati che rivelano diversi casi di insonnia soprattutto fra i giovani entro i 25 anni. In questi casi spesso si ricorre ad approcci medicamentosi o fai da te, in maniera troppo frettolosa o pericolosa per la propria salute. Con l’insonnia non si scherza. Essa va ascoltata, capita e compresa in quanto la sua eziologia può essere legata a malattie severe ma anche a momenti di difficoltà interiori e non tangibili.

Nel 1979 l’associazione americana dei centri per lo studio dei disturbi del sonno (Association of Sleep Disorders Center, ASDC) ha proposto una classificazione dei disturbi in alcuni gruppi :

  1. disturbi dell’inizio e del mantenimento del sonno (insonnie);
  2. disturbi da eccessiva sonnolenza (ipersonnie);
  3. disturbi del ritmo sonno-veglia;
  4. disturbi motori e/o vegetativi associati al sonno, a particolari stadi del sonno o a risvegli parziali (parasonnie).

Oggi, in virtù anche di recenti studi che parlano di difficoltà a prender sonno correlata alla presenza di tecnologie, ci si sente esposti a qualsiasi ora della giornata alla comunicazione virtuale. Siamo sempre reperibili. Forse troppo, direbbe qualche nostro parente di qualche generazione fa.

Vale dunque la pena tentare di capire prima di muoversi in qualsiasi direzione da cosa siano scaturiti attacchi di insonnia transitori, anche per valutare la soluzione più specifica. Sicuramente, tutti gli insonni dovrebbero: “osservare, per una buona qualità del sonno, alcune semplici norme comportamentali: coricarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei giorni non feriali; svolgere regolare esercizio fisico, ma non nelle 3-4 ore prima di coricarsi; ridurre nicotina, caffeina e alcol nell’arco della giornata e astenersi da queste sostanze nelle 3-4 ore prima di coricarsi; usare la camera da letto soltanto per dormire (non per vedere la televisione o per mangiare); evitare il riposo pomeridiano; eventualmente, limitarsi a un sonnellino di 20-30 minuti; esporsi con regolarità alla luce solare. Anche perché se è vero che le cause spesso sono chiare, talvolta invece sono del tutte ignote a chi la sperimenta.“

Cosa può tentar di dirci l’insonnia?

Quando si è vissuto intensamente una giornata della propria vita, anche solo per averla vissuta in modo autentico o passionale, allora la nostra mente può mollare la presa e accettare di “assentarsi per un po” dormendo. Ma se da qualche tempo il nostro sistema nervoso percepisce che non si sta vivendo “pienamente la vita”, di notte rimane sveglio perché vuole esserci, vuole attivarci, probabilmente perché non vuole chiudere un’altra giornata non veramente vissuta.

Si potrebbe provar un cambiamento positivo ad esempio con cure complementari oggi sempre più ricercate da chi rifiuta l’approccio della medicina allopatica, quali Musicoterapia oppure apparecchi che si lasciano sul comodino e riproducono Rumori bianchi (detta White Noise Therapy, che intende rumori continui come il suono della lavatrice o del phon).

I cosiddetti White Noise (Rumori bianchi) possono esser trovati dappertutto in Natura (pioggia, vento, fiume) o artificiali (fono, lavatrice, aspirapolvere). Questo viene riconosciuto dal nostro cervello in maniera simile a quello che si può udire dalle onde del mare un po’ mosso, oppure quello del ticchettio della pioggia sottile. In maniera piuttosto sorprendente, un rumore leggero e regolare può di fatto conciliare il sonno anziché disturbarlo. Recenti ricerche dimostrano che molte persone affette da insonnia hanno trovato molto sollievo o addirittura riposi più lunghi in concomitanza con l’ausilio di apparecchiature che riproducono questi suoni.

Questo campo oggi resta ancora un terreno fertile per la ricerca e l’indagine umana.

Quali sono gli altri rimedi naturali che possono aiutare a conciliare il sonno?

Valeriana (Valeriana officinalis): le radici di questa pianta erbacea, dal caratteristico odore pungente, contengono una serie di sostanze utili alla distensione ed al rilassamento nervoso.
Escolzia: le parti della pianta contengono un fitocomplesso ricco di princìpi attivi. I maggiori effetti che le sono attribuiti riguardano la sua capacità sedativa ed antispasmodica.
Luppolo: è dai tempi più antichi impiegata come calmante nervoso e coadiuvante del sonno.

Conclusione

L’insonnia è un’alterazione delle abitudini della persona tali da portare potenzialmente stress consistente. E’ un messaggio del nostro corpo tutto da interpretare, prima di sopprimerlo bruscamente con approcci netti.

Non tutti scelgono un medico in prima battuta ma oggigiorno si tenta di sperimentare nuovi approcci quali musicoterapie, rimedi naturali e cure complementari.

Fra i diversi approcci di nuova generazione si sta aprendo un varco netto a favore del White Noise Therapy che consentirebbe un estremo rilassamento della persona evitando in prima battuta l’uso affrettato di medicamenti fai da te o terapie farmacologiche.

Dr. Davide Armellini

Infermiere specializzato in Otorinolaringoiatria e coordinamento infermieristico

Fonti:
Overt replay during REM sleep of the UPDRS finger taps sequence in a patient with REM sleep behavior disorder.
Mainieri G, Maranci JB, Cousyn L, Arnulf I

Two-Point Frequency Shift (2P-FS) Method for Shear Wave Attenuation Measurement.
Kijanka P, Urban MW.

Sitografia:
https://www.dailymail.co.uk/health/article-1387129/Insomnia-cures-White-noise-new-pillowshomeopathy-app-relaxation.html
https://www.macrolibrarsi.it/speciali/insonnia.php

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Davide Armellini

Infermiere specializzato in Otorinolaringoiatria e coordinamento infermieristico