Naturopatia

Bibite alla frutta: meglio non fare confusione

La frutta svolge un ruolo essenziale nell’alimentazione umana.
È ricca di acqua, vitamine, antiossidanti, sali minerali e fibre.
Per cogliere in pieno tutti questi aspetti, andrebbe mangiata fresca, appena colta ma, soprattutto di stagione.
Purtroppo ciò non è quasi mai possibile. Ecco che le bevande alla frutta, le conserve, le puree ci consentono di usufruire di questi prodotti tutto l’anno – anche se i numerosi processi di lavorazione ne garantiscono la conservabilità ma spesso a scapito della qualità.
In genere, la pastorizzazzione non distrugge sostanze come la vitamina C ma non tutte le bevande vengono pastorizzate.
Spesso infatti vengono impiegati agenti antimicrobici.
Ma allora, come deve regolarsi il consumatore attento?
In genere, i prodotti contenuti in lattine di alluminio, bricchi e vetro sono pastorizzati mentre quelli conservati in bottiglie di plastica sono addizionati con agenti antimicrobici. Importante è anche controllare in etichetta la percentuale di frutta: più è bassa e più la bevanda sarà ricca di acido citrico, saccarosio, coloranti artificiali, anidride carbonica per renderla effervescente.
Inoltre, essendo un prodotto “instabile” saranno impiegati correttori di acidità o acidi organici nonché additivi per bloccare eventuali processi fermentativi.
È inutile sottolineare l’importanza dell’etichetta che ci permette di valutare che tipo di prodotto stiamo acquistando: possiamo trovare succhi e polpa al 45%, succhi puri da concentrato, puree di frutta addizionate con sciroppo di glucosio, acido citrico e L-ascorbico (antiossidante) per bloccare l’imbrunimento della polpa.
La cosa migliore sarebbe quella di privilegiare pochi prodotti BIO che offrono una quantità nettamente migliore.
Sugli enormi scaffali dei supermercati, oltre ai succhi possiamo tuttavia trovare un’ampia gamma di bibite: vediamo le più gettonate.

BIBITE CEDRATE E CHINOTTI: sono ottenute da frutti non da succo e vengono preparate con sostanze  provenienti dal frutto o dalla pianta.
ARANCIATE: vengono ottenute dal frutto di cui devono contenere almeno il 12% in peso del succo (liofilizzato, disidratato, concentrato, fresco), sono in genere gasate e analcoliche. Tuttavia, la legge consente di produrre bibite somiglianti alle “aranciate” assolutamente prive di arance con la dicitura “bibita al gusto di…”.  Fra gli ingredienti, osservando l’etichetta troveremo: anidride carbonica, acqua, acido citrico (E330), colorante (E110 arancio; E102 giallo) aroma sintetico (di chinotto, di pesca, di arancio, di limone…), benzoati e sorbati (antimicrobici).
Discorso a parte va fatto per le “bevande quasi esenti da frutta“: acque toniche, bitter, le varie “cola”. In genere contengono anidride carbonica, zucchero, estratti vegetali, acido ortofosforico (E338) come conservante e coloranti (in genere caramello). Nell’ambìto del biologico possiamo trovare bibite simili ma con solo aromi naturali poiché non contengono acido ortofosforico, conservanti e aromi artificiali.
È fondamentale perciò fare attenzione alle diciture, infatti i succhi di frutta rappresentano dal punto di vista nutrizionale un’ottima fonte di zuccheri semplici, sali minerali e vitamine tutti prontamente assimilabili poiché privi di fibra ma, all’interno della categoria dobbiamo fare delle distinzioni.
SUCCO DI FRUTTA DA CONCENTRATO (100% frutta) è ottenuto per diluizione con acqua di succo concentrato per evaporazione in precedenza. La legge consente di aggiungere solo polpa e aromi dello stesso frutto. Le caratteristiche organolettiche saranno il più possibile simili ad un succo ottenuto da frutta fresca. Il grado di concentrazione in genere va dalle 4 alle 6 volte.
SUCCO DI FRUTTA (100% frutta) è dato dall’estrazione in corrente di vapore di frutta matura fresca.
NETTARE DI FRUTTA è uno dei prodotti più diffusi in ambìto commerciale. È ottenuto mediante l’aggiunta di acqua e zuccheri (che possono essere miele o edulcoloranti) al succo di uno o più frutti ottenuti dalle qualità precedentemente elencate. Gli zuccheri aggiunti non possono superare il 20% mentre, il contenuto minimo della frutta è stabilito nella misura del 25% ma  può arrivare fino al 50%.
SUCCO DI FRUTTA DISIDRATATO si presenta in polvere ed in genere viene utilizzato come aggiunta ad altri prodotti presenti in commercio. E’ ottenuto per evaporazione.

Ma, alla luce di quanto detto, per placare la sete in estate meglio l’acqua pura e semplice o le svariate bibite che il commercio ci offre?
Senz’altro, le bibite seppure gradite particolarmente, non  permettono di dissetarci. Le etichette infatti, mostrano una serie di additivi e conservanti fra cui l’anidride carbonica (CO2) utilizzata per conferire alla bevanda l’effervescenza.
Questa non fa altro che dilatare lo stomaco; inoltre, una bibita addizionata di anidride carbonica risulterà amarognola e dunque dovrà essere giustamente zuccherata con zuccheri che non faranno altro che aumentare la sete. Tuttavia, in ambìto biologico, è possibile trovare bevande “naturalmente effervescenti” poiché addizionate di anidride carbonica estratta in profondità dal sottosuolo – questo ci permette di soddisfare le nostre papille gustative con un occhio alla salute.

Stefania Luccarini
Naturopata, esperta in alimentazione, intolleranze alimentari ed erboristeria
vaniglia_ama@yahoo.it

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