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Goji: per un pugno di bacche… parte terza

La storia e, si badi bene, non la leggenda, racconta di un monaco taoista di nome Li Chung Yun (1677-1933) che visse ben 256 anni.
Amava camminare incessantemente alla strenua ricerca di erbe e spezie, la sua alimentazione era molto parca e semplice, quotidianamente assumeva del Ginseng e, quel che più ci interessa in questo momento, raccoglieva e mangiava delle drupe rosse cadute da un albero che incontrava sul suo cammino; l’albero del Lycium Barbarum, l’albero del Goji.
Tutto ciò gli permise di mantenere un fisico agile ed uno spirito acuto e giovane fino all’ultimo dei suoi giorni.
Il giorno del suo 256° compleanno, durante una festa in suo onore, abbandonò i commensali dicendo:
– In questo mondo ho fatto tutto quanto potevo fare. Adesso ritorno a casa –
Morì quella sera stessa ed il London Times nonché il New York Times dedicarono un trafiletto a questo straordinario e longevo monaco tibetano.
A tutt’oggi sempre più estesa è l’assunzione della bacca di Goji in ogni parte del mondo ed a casa nostra nel nord e centro Italia.
L’acquisto on-line si è incredibilmente diffuso e molti sono i siti che si occupano della vendita del succo (circa € 25,00 – 30,00 a bottiglia, raramente meno) e delle bacche essiccate (circa € 50,00 al Kg).
Non solo: c’è il profumo prodotto da una distilleria francese (Fair), creme antirughe per pelli secche (Clarins), liquori, grappa, capsule (linea Erbamea dell’Erbolario), l’aceto e le zuppe in Cina, granuli e globuli omeopatici, saponi… tutti a base di Goji.
Per quanto riguarda l’alimentazione con il superfrutto per raggiungere il fabbisogno ottimale, occorre ribadirlo ed ottenere così lo sprigionarsi delle potenzialità antiossidanti e rinforzanti del frutto, occorreranno circa 150 gr al giorno di frutto secco o fresco e si spenderanno circa € 8.00, meno se ci atterremo alla dose più diffusamente consigliata di circa 14-15 gr al giorno.
Secondo i dettami della comunità scientifica, invece, basteranno 30 gr al giorno di bacche (la dose che sta in una mano) perché con quantità maggiori si potrebbero riscontrare, in rari casi, fastidiose complicanze intestinali (cosa che peraltro coinvolge molta parte della frutta anche nostrana).
Come acccade molto spesso la verità sta nel mezzo… 0,60 ml la quantità di succo concentrato che costituisce il fabbisogno giornaliero.
Meglio comunque dare la preferenza all’assunzione delle bacche che conservano maggiormente intatti tutti i principi attivi, anche se da rilevare il fatto che oggi molti produttori hanno cominciato a lanciare sul mercato anche succhi concetrati che conservano parte dei residui dell’estrazione, lasciandolo sì più torbido e visivamente “sporco” il liquido, ma certamente più ricco di sostanze nutritive.
L’interesse del consumatore finale, però, non riguarda solo il prodotto finito e pronto all’utilizzo, ma anche l’acquisto dei semi di Lycium Barbarum da piantare sul balcone o nel riquadro di terra a disposizione e numerosi sono i siti che si occupano anche di questa fetta di mercato.
Una possibilità è anche quella di estrarre direttamente dalla bacca essiccata i semi (circa 60 semi per bacca).
Con la spesa di € 10,00 circa (spedizione esclusa), invece, avremo a casa una bustina con 200 semi di Goji e potremo tentare una nostra piccola coltivazione altrimenti potremmo andare a cercare una piantina di Lycium direttamente in un  vivaio ben fornito (circa € 6,00 a vasetto).
La caparbietà di questa pianta, la facilità di manutenzione, la sua capacità di adattamento climatico insita nel codice genetico rendono quest’arbusto un divertente e produttivo esperimento di fai da te.

Qualche nozione per l’ottenimento di una piccola “piantagione” privata
La terra ideale su cui piantare i semi sarà preferibilmente composta da: 50% di torba, 35% di argilla espansa, 12% di sostanza organica ed un 3% di sabbia.
A primavera metteremo su ciascun vaso procurato almeno 2 semi e del nylon a copertura.
Per qualche ora al giorno sposteremo il vaso in pieno sole per poi riportarlo in casa  oppure in una zona a temperatura controllata. Quando la temperatura supererà i 15°C il vaso potrà restare scoperto, stabilmente all’esterno, all’arrivo del freddo dovremo coprire le piantine più piccole e delicate con foglie secche o paglia.
Raggiunti i 60 cm di altezza gli arbusti andranno spuntati e l’anno successivo potati per lasciare solo 5-8 rami ad ogni pianta.
Altra tecnica di coltura è quella della cosiddetta talea; vale a dire prelevare un ramo da un arbusto di Goji già cresciuto, spuntarlo per bene e conficcarlo direttamente in terra umida a circa 20-30 cm di profondità (tecnica molto usata anche dai cinesi).
Un’innaffiatura a giorni alterni, un po’ di concime organico, il trapianto a terra della piantina ormai cresciuta e dopo 2 anni potremo gustare, nel periodo estivo, le bellissime drupe rosse.
Basterà scuotere l’albero e cadranno letteralmente ai nostri piedi!
La sua piacevolezza al palato rende il Goji perfetto per esperimenti culinari.

Solo per citarne alcuni:

  • Frullato
    Frullare insieme uguali quantità di more, lamponi, mirtilli, mele, ciliegie (va bene tutta la frutta di stagione a disposizione) e delle bacche di Goji disidratate. Aggiungere del succo d’arancia, di melograno o ananas e spolverare con cacao bio o cannella in polvere. Ottimo a colazione o come energico spuntino.
  • Insalata di pollo
    Ingredienti: bacche di Goji mezza tazza, riso integrale 2 tazze, 6 tazze di spinaci, 1 tazza di piselli, 2 barbabietole, 1 tazza di fagioli, 600 gr di petto di pollo a cubetti. Mettere in ammollo le bacche per qualche minuto. Cuocere singolarmente i vari ingredienti. Mescolare insieme il riso, i piselli, i fagioli e bacche. Condire con del sale integrale ed un filo di olio extravergine. Adagiamo in un piatto le barbabietole con sopra il pollo a cubetti ed ancora sopra mettere il mix di riso.
  • Infusi e thè
    Versare qualche bacca nell’acqua bollente e lasciare in infusione per qualche minuto. Potremo versare le bacche anche in un gradevole thè al Crisantemo i cui fiori essiccati, acquistati in erboristeria, andranno versati nell’acqua bollente insieme alle bacche. Eliminare i fiori e naturalmente mangiare le bacche. Il thè al Crisantemo viene consigliato in Oriente per contrastare ipertensione, colesterolo alto e per aiutare l’assorbimento del calcio. La famosa marca americana Tesco vende il thè al Goji già da diverso tempo.
  • Trail mixes
    Mixare 2-3 noci, 2-3 mandorle, qualche fetta di banana, delle bacche di Goji, del riso soffiato o cornflakes mettere il tutto in una tazza con del latte parzialmente scremato oppure dello yogurt. Dolcificare con miele o succo d’acero. Oppure aggiugere allo yogurt bianco naturale dei pezzetti di cocco o albicocca disidratati, delle bacche di Goji, semi di girasole, uva passa. Dolcificare con miele o succo d’acero. Ottimi come rinforzi quotidiani ed antiossidanti.
  • Marmellata (vasetto da 500gr)
    5 bacche di Goji, acqua q.b., 1 cucchiaio di dolcificante, 1 cucchiaio di Agar Agar, 1 cucchiaio di limone e 2 cucchiaini di concentrato di Ribes (facoltativo). Mettere le bacche nel pentolino con l’acqua e coprire con il coperchio. Aggiungere il limone, il dolcificante e portare ad ebollizione. Aggiungere l’Agar Agar.  Mescolare ogni tanto e far bollire per almeno 7 minuti (se necessario aggiungere dell’acqua). La marmellata sarà pronta quando le bacche saranno visibilmente gonfie e caramellate.

Utilizzo del Goji nell’alimentazione vegetariana
Il Goji è un ottima soluzione per integrare la mancanza di proteine di origine animale, soprattutto nell’alimentazione di tipo Vegano.

Utilizzo del Goji nella dieta Dukan
La famosa e discussa dieta iperproteica creata dall’ex dott. Dukan prevede l’utilizzo delle bacche oppure del succo concentrato come antiage e soprattutto per combattere carenze e stanchezza psico-fisica dovute alla dieta stessa.
Le bacche possono essere assunte da sole oppure in combinazione con lo yogurt, in tutte e tre le sue fasi di cura (attacco, crociera e consolidamento) e certamente possono essere inserite come ingrediente in molte ricette gustose.

  • Yogurt con bacche di Goji secondo Dukan
    Ingredienti per 6 persone: 4 cucchiai di bacche di Goji, 400 g di yogurt bianco 0% di grassi, 200 g di formaggio fresco magro 0% di grassi, 4 cucchiaini di dolcificante,  4 gocce d’aroma vaniglia e 2 d’aroma fragola, 8 cucchiai d’acqua, 2 cucchiaini di menta fresca sminuzzata, 6 cucchiai di crusca d’avena
    Preparazione: Mescolare l’acqua e l’aroma fragola. Aggiungere le bacche di Goji e la menta e lasciar marinare per 30 minuti. Nel frattempo, mescolare la crusca d’avena con 2 cucchiaini di dolcificante, disporre questo preparato in quattro stampi con bordi alti e farli dorare in forno (posizione grill) per 3 minuti. Mescolare lo yogurt, il formaggio fresco magro, l’aroma vaniglia e gli altri 2 cucchiaini di dolcificante. In un bicchierino di vetro, alternare vari strati di preparato, disponendoli in quest’ordine: 1 strato di yogurt aromatizzato alla vaniglia, 1 strato di bacche di Goji marinate, ancora 1 strato di yogurt alla vaniglia e, per finire, 1 strato di crusca d’avena torrefatta.

Per quanto riguarda le controindicazioni qualche importante accenno da fare.
Come già accennato, in alcuni lotti di “superfruits” venduti in America e provenienti dalla Cina, sono stati rinvenuti pesticidi e fungicidi e questo ha lasciato intendere che la coltivazione assolutamente naturale del Lycium non fosse del tutto tale (ricerca condotta nel 2009 e nel 2010).
Come ben si sa, la presenza di fitofarmaci negli alimenti può essere causa di molteplici disfunzioni, anche irreparabili, ecco perché si rende necessaria la continua attenzione all’acquisto di prodotti dichiaratamente biologici e di provenienza certa e certificata.
A parte singoli eventi spiacevoli e condannati, pochissime sono le precauzioni da adottare assumendo il Goji.
Se ne sconsiglia l’assunzione se si è in cura con medicinali anticoagulanti che contengano Warfarin perché si avrebbe un amplificazione degli effetti dei composti cumarinici (ricerca condotta da Dr. Rivera, Ferro, Bursua e Gerber).
Se ne sconsiglia l’assunzione anche in presenza di organi trapiantati perché l’effetto del Goji potrebbe contrastare i farmaci antirigetto.
Un’altra attenzione è quella agli animali di casa ed alla lieve tossicità che le foglie di Lycium portano con sé.
Contrastanti, però, le ricerche in merito. Chiaro è che la lieve presenza di Atropina non nuoce assolutamente alla salute ed è al di sotto di una qualunque rilevanza tossicologica. Rare le forme di ipersensibilità.
Un’ordinanza paneuropea del 1997 (EC 258/97) chiede la dimostrazione della vendita e del reale utilizzo da almeno 10 anni di ogni sostanza alimentare importata prima di essere inserita ufficialmente nel mercato;  il Goji ha passato pienamente l’esame e dal 2007 è entrato ufficialmente a far parte del nostro mercato.

Ultima importante notazione per concludere
Si tratta di una mail inviatami dal Dott. A. Ghiselli, M.D., Dirigente di Ricerca e Responsabile Area comunicazione Istituto Nazionale di Ricerca Alimenti e Nutrizione di Roma (INRAN) che alla mia richiesta di informazioni e considerazioni circa il Lycium Barbarum L. mi risponde nell’agosto 2012 così:
“[…] si tratta di un frutto, proveniente dal continente asiatico e che la globalizzazione alimentare ci ha fatto conoscere, ma che non rappresenta nulla più di una curiosità alimentare […]”
Ora sta a noi ed al nostro buonsenso prendere tutte queste informazioni e trarne le dovute conclusioni.

Sitografia
http://ec.europa.eu/research  agosto 2012
http://salute24.ilsole24ore.com (C.Colasanto) 03/02/2010
http://www.rsc.org   2010
www.ars.usda.gov United States Department of Agricolture agosto 2012
www.article-marketing.eu    luglio 2012
www.associazionesum.it    agosto 2012
www.clarins.it   luglio 2012
www.cucinasana.it  (V.Colombi)  luglio 2012
www.dietadukan.it    agosto 2012
www.esseresani.it   luglio 2012
www.heriold.wordpress.com    agosto 2012
www.inran.it Istituto Nazionale Alimenti e nutrizione   agosto 2012
www.oracvalues.com  agosto 2012
www.rimedialternativi.it   agosto 2012
www.riza.it    agosto 2012
www.seminando.it   luglio 2012
www.succodigoji.it   luglio 2012
www.superfrutto.com  luglio 2012
www.treccani.it
www.wikipedia.it

Bibliografia
– B.Brigo L’alimentazione e la salute,Tecniche Nuove, 2007
– “Lycium barbarum (Goji) juice improbe in vivo antioxidant biomarkers in serum of healty adults” Nutrition Research, volume 29, pagine 19-25 gennaio 2009
– “Comparative evaluation of the antioxidant effects of the natural vitamin C analog 2-O-B-D-Glucopyranosyl-L-ascorbic acid isolated from Goji berry fruit”
– Di Zhang Z, Liu X, Zhang X, Liu J, Hao Y, Yang X, Wang Y, College of Life Science, Ningxia University, Yinchuan, China, 2011
– Pubmed, US National Library of Medicine National Institute of Health
– S. Sharamon e B. Baginski “Goji, la bacca dalle straordinarie virtù” edizioni il punto d’incontro, anno 2012, pagg.221
– Catalogo Erbamea primavera 2012, pag. 126-127
– “Planta medica” gennaio 2010
– “Starbene” rivista mensile, n7 luglio 2012, pag. 16
– D.M. 09 luglio 2012 disciplina dell’impiego di integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali
– “Cosmopolitan” rivista settimanale, n. 8 agosto 2012, pag. 135

Susan Menaldo
Esperta in Floriterapia di Bach
animafloris@gmail.com

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