Un valido aiuto contro i traumi: l’Arnica Montana
L’Arnica è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae ed è un’erba perenne, con un’altezza fra i 50 e i 100 cm., fusto semplice ed eretto, rizoma strisciante breve e capolino unico di colore giallo.
Le foglie basali generalmente sono disposte a rosetta, lungo il fusto sono piccole e opposte e hanno forma lanceolata o ovata.
La riproduzione avviene per impollinazione, tramite insetti e per dispersione, grazie all’azione del vento e quella operata dalle formiche.
E’ presente nell’emisfero settentrionale, prevalentemente in zone montane, in Nord America, Europa e Asia settentrionale. In Italia esiste la sola specie Arnica Montana, in zona alpina, ma è diffusa anche nella Penisola Iberica, in Scandinavia e sui Carpazi, fra i 500 e i 2500 m.s.l.m..
E’ stata descritta per la prima volta nel XVI secolo da Theodorus Jacobus Von Bergzabren, medico e naturalista tedesco, che le ha dato il nome.
Se ingerita è tossica e ad alto dosaggio provoca paralisi e tachicardia: per queste proprietà un tempo l’Arnica era usata come veleno. Un valido antidoto, in caso di ingestione accidentale, è costituito dal carbone, che assorbe le tracce di tossine nell’intestino.
Viene utilizzata la pianta intera, i capolini appena schiusi in estate e il rizoma, raccolto in autunno, per sfruttarne i principi attivi (olio essenziale con timolo, acidi oleico laurico e palmitico, lattoni sesquiterpenici, triterpeni, flavonoidi polisaccaridi e carotenoidi) in fitoterapia e in omeopatia.
Gli estratti prodotti sono l’olio (una parte di droga e 5 di olio vegetale), la Tintura Madre (parte aerea e radice fresche in alcol a 45°), l’estratto fluido e la pomata (20% di Tintura o 15% di olio).
Dalle foglie si ricava il “tabacco di montagna”, da fumo e da fiuto.
L’azione fitoterapica interessa le arterie, i muscoli, il cuoio capelluto, le mucose nasali, il tessuto cutaneo, ossa, cartilagini, articolazioni, la gola, il sistema immunitario ed endocrino, le vie aeree superiori.
Per le sue proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie è il rimedio contro i traumi per eccellenza (soprattutto negli sportivi), sui traumi fisici (anche psicologici, recenti e passati, in forma omeopatica): migliora la circolazione sanguigna, la respirazione, come pomata (da non utilizzare su ferite o cute lesa), è ottima in caso di ecchimosi, contusioni, distorsioni, strappi muscolari, lussazioni e reumatismi.
Gli oli da massaggio vengono utilizzati per scaldare i muscoli, prevenire gli strappi e contro i dolori muscolari; in gel, crema e unguento è utile in caso di traumi, contusioni, ematomi e gonfiore, ma anche contro le punture di insetti.
La Tintura Madre (poche gocce in un bicchiere d’acqua) è impiegata contro il mal di gola, come colluttorio per effettuare gargarismi.
CONTROINDICAZIONI
L’Arnica può avere controindicazioni ed effetti collaterali.
Non va usata sulla pelle danneggiata, può provocare vescicole, necrosi cutanea e dermatiti pustolose.
In dosi medicinali, per uso interno, può provocare irritazioni gastriche, disturbi epatici, vomito, diarrea, ipotensione e palpitazioni. Per questo, viene assunta oralmente solo in diluizioni omeopatiche.
E’ inoltre controindicata nei soggetti cardiopatici, in associazione agli anticoagulanti e antiaggreganti e durante la gravidanza.
Per tutti questi motivi, il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno non inserire l’Arnica fra gli integratori alimentari: è sempre bene consultare un medico o un esperto per beneficiare delle sue proprietà.
ULTIME NOTIZIE
Una recente ricerca ha dimostrato la straordinaria efficacia dell’Arnica montana in medicina. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista open-access PlosOne ed ha evidenziato il suo meccanismo d’azione a livello cellulare: se si opera artificialmente un graffio del monostrato cellulare, in presenza di Arnica i macrofagi lo riparano più velocemente (fonte: https://www.insalutenews.it/in-salute/arnica-montana-una-ricerca-dimostra-la-sua-straordinaria-efficacia-in-medicina/).
Eleonora Ambrosanio