Ormoni e Olismo
I sentimenti suscitati dalla poesia, dalla musica, le emozioni generate dall’affetto non sono materia, come afferma il celebre drammaturgo norvegese Jon Fosse, eppure hanno una loro esistenza e riempiono la nostra vita. In ogni senso. Quello che vorrei approfondire in questo breve articolo è l’implicazione della fisica e della chimica collegata al nostro sentire. E, soprattutto, come questa correlazione sia importante, per non dire essenziale, per la nostra buona salute.
Sono noti gli effetti della serotonina sull’umore, ma meno conosciute sono le reazioni chimiche che vengono innescate da questo ormone. La serotonina infatti è presente anche nel sangue dove viene raccolta ed è in grado di agire sui processi di riparazione delle ferite della pelle ma anche di parti del fegato e della parte del cuore che comunica con i polmoni,nella cosiddetta “piccola circolazione”.
La natura, nella sua complessa e perfetta rete della vita, ci suggerisce allora che stimolare le occasioni di “buon umore” con pensieri, sensazioni e sentimenti gradevoli non solo ci fa “sentire” meglio ma anche “stare” meglio: in altri termini l’unità corpo-psiche si manifesta ancora nelle sue più intime funzioni essenziali innescando un circolo virtuoso e inscindibile tra la forma più sottile e quella più materiale dalle quali siamo composti.
Se analizziamo le funzioni della dopamina, l’ormone del piacere, troviamo altri particolari interessanti. E’ noto infatti come questo ormone sia in grado di agire come neurotrasmettitore per i meccanismi cerebrali deputati al senso di appagamento e di gratificazione, nonché nell’evitamento delle situazioni che provocano dolore: in tali circostanze il suo livello in circolo aumenta notevolmente. Meno note, ma ugualmente importanti, sono le reazioni chimico-fisiche tra cui ricordiamo quelle che assicurano il coordinamento dei movimenti, una efficace motilità intestinale, l’escrezione del sodio in eccesso, un gestione efficace della memoria “a breve termine” e delle funzioni cognitive legate all’apprendimento. In caso di carenza si registrano, dal punto di vista della psiche, forme di depressione e comportamenti asociali, mentre il sistema nervoso reagisce, specie nei bambini, stimolando iperattività.
Ma, attenzione, perché se questo ormone è presente in eccesso , la persona è scoordinata nei movimenti, manifesta dei tic ed è portata alla ricerca continua e abnorme di situazioni che conducono al soddisfacimento, sconfinando spesso in comportamenti maniacali o nella dipendenza da sostanze stupefacenti in grado di rispondere immediatamente ed artificiosamente a tali richieste.
La natura provvede, in un certo senso, alla nostra gratificazione dotandoci di meccanismi in grado di appagare il nostro “io” nelle sue molteplici e complesse funzioni ma reagisce con forza, portando a malattie anche gravi, se queste forme di appagamento dei desideri sono perseguite in modo eccessivo ed univoco.
Siamo esseri sociali, questo è il messaggio insito nelle attività svolte da questo ormone; pertanto un’eccessiva ricerca di soddisfazione personale, tipica di un io ipertrofico, non giova alla salute ed al benessere, ma favorisce il suo contrario. L’olismo funzionale della dopamina ,in questo caso, supera gli aspetti mente-corpo dell’individuo per promuovere una visione più ampia che tende allo sviluppo armonico di comportamenti cooperativi e collettivi.
Luciano D’Abramo