Naturopatia

I guaritori: approfondimenti sulla figura del guaritore mistico cristiano

Il termine “guaritore” definisce un insieme di personaggi eterogenei che, attraverso l’utilizzo di sistemi e rituali tra i più disparati, mira al ripristino della salute.
Presso certe popolazioni cosiddette “primitive”, la figura dello sciamano, ancora oggi, unisce in sé due funzioni: quella religiosa e quella sociale. Egli si configura come mediatore fra l’uomo ed alcune entità che appartengono al mondo soprannaturale. Il guaritore è una persona dotata di un dono particolare: energia, fluido e sensibilità, sia visiva, sia uditiva, al di fuori della norma. Generalmente è un soggetto che non ha molta scolarità né conoscenze mediche e scientifiche riconosciute, tantomeno esperienze cliniche.
Lavora con le sue sensazioni, con l’energia, il prana che sa trasmettere agendo sui “corpi sottili” e non sul corpo fisico. Il principio fondamentale della dottrina esoterica considera, infatti, unica realtà lo spirito, mentre la materia costituisce l’espressione inferiore dell’uomo.

In linea di massima, i guaritori si possono classificare a seconda della metodologia usata:

  • Operatori dell’occulto: sono veggenti, cartomanti che usano rituali, incantesimi, formule magiche, amuleti. La malattia viene considerata quale causa di forze maligne il cui allontanamento libera l’anima e porta alla guarigione.
  • Guaritori medianici o spiritici: cadono in uno stato di trance e interpellano un’entità definita spirito guida.
  • Guaritori pranoterapeuti: trasmettono il fluido o il prana, curano con l’imposizione delle mani.
  • Guaritori mistici e carismatici: curano attraverso la preghiera e l’invocazione di forze spirituali.
    La guarigione si attua grazie all’intervento di Dio.

La mistica cristiana si basa sulla capacità o l’arte di scoprire Dio dentro di sé, sviluppando le profondità occulte e le facoltà latenti della coscienza, per cui l’uomo, immagine di Dio, può diventare il Verbo vivente.
In genere i guaritori cristiani sono persone dotate di un profondo senso religioso ed attribuiscono molta importanza al fatto che il paziente sia convinto di guarire e che durante la cura si dedichi alla preghiera. L’esoterismo cristiano possiede una sua luce propria che scaturisce dalle parole di Cristo e dalle sue parabole. Questa luce si irradia nei Vangeli illuminati dalle tradizioni degli Esseni e dallo gnosticismo, corrente di pensiero del cristianesimo del 2° e 3° secolo, che propugnò la conoscenza e la visione del vero come illuminazione riservata a pochi iniziati.

Gli Esseni erano una tribù ebraica di origine incerta, nata forse intorno al 135 a. c. ed organizzata in comunità di tipo monastico. Nel 1947, in seguito alla scoperta dei manoscritti del Mar Morto a Qumran, appartenenti ad una comunità ebraico-ellenistico-romana, si è avuta conferma dell’esistenza di questo popolo. Gli Esseni erano già noti agli scrittori antichi (Flavio Giuseppe, Filone Alessandrino, Plinio il Vecchio) e furono considerati gli eredi dell’astronomia, della medicina, ma soprattutto dell’arte della guarigione.
Esseni deriva dal termine siriano Asaya, cioè medico, in greco terapeuta, infatti la loro unica attività riconosciuta pubblicamente era quella di guarire le malattie fisiche e psichiche di tutti coloro che richiedevano il loro aiuto.
La comunità essena era motivata da tre ideali: l’amore di Dio, l’amore delle virtù, l’amore dell’uomo. Erano una tribù con moralità esemplare, benevoli nei loro rapporti, pacifici, in buona fede. Strettamente vegetariani, si nutrivano di pane, radici selvatiche e frutta; condividevano la comunione dei pasti. Alternavano il lavoro dei campi e dell’allevamento con la preghiera e credevano nell’immortalità dell’anima. Studiavano con molto impegno trattati di medicina che parlavano delle proprietà di piante e minerali. Flavio Giuseppe, storico e scrittore romano di origine ebraica, nato tra il 37 e 38 D.C., parla di numerosi Esseni che appartenevano al gruppo dei profeti, veggenti e guaritori dei mali del corpo e dell’anima.

Essi, all’interno della comunità, assolvevano una funzione che presenta similitudine con il gruppo dei profeti cristiani che avevano ricevuto il dono di guarire, di parlare varie lingue e di conoscere il futuro. Alcuni studiosi, Norman Colb e Larsen, suggeriscono che Gesù fosse vissuto per qualche periodo con gli Esseni, studiando con loro i segreti della natura e le pratiche di terapia occulta.
Pare che la cristianità sia evoluta da questa setta dell’ebraismo con la quale condivideva molte idee e simboli. Elementi comuni alla dottrina degli Esseni e a quella di Gesù sono l’amore verso il prossimo, l’umiltà, l’odio per la violenza e per la menzogna.
Se consideriamo le Sacre Scritture, vediamo che i Vangeli riportano molti racconti di guarigioni. Cristo è colui che fa udire i sordi e parlare i muti, è il medico delle anime e dei corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli ha reso la salute del corpo.
Le guarigioni spesso sono collegate alla fede del malato. Nei Vangeli si incontrano diverse frasi riguardanti la guarigione: “Nella malattia prega il Signore ed Egli ti guarirà” – “Pregate per essere guariti”.
Sostanzialmente, l’insegnamento biblico esorta ad aggiungere la preghiera ai mezzi umani della medicina e della terapia. Secondo la fede cristiana, la guarigione è prima nelle mani di Dio e poi in quelle del medico. Sia Cristo, sia gli Apostoli portano avanti un ministero di guarigione che considerano parte integrante dell’annuncio del Vangelo.
Gesù, tuttavia non è l’unico guaritore, egli stesso dona agli Apostoli il potere di guarire. Essi, nello svolgimento della loro missione, compiono guarigioni nel nome di Gesù, mai come manifestazione del proprio potere e per propri fini. Inoltre Paolo, nella lettera ai Corinzi, si riferisce ad un carisma speciale di guarigione che lo Spirito Santo dona ad alcuni credenti affinché si manifesti la forza della grazia che proviene da Gesù risorto.

Anche oggi, il carisma della guarigione è donato a mistici e Santi taumaturghi; numerose sono le testimonianze di guarigioni miracolose, del corpo e dell’anima, avvenute in determinati luoghi di preghiera. Gli insegnamenti, le visioni, le conclusioni dei grandi mistici e dei santi di tutte le tradizioni religiose confermano che la preghiera è un fondamentale processo psicospirituale che consente di riconnetterci a Dio. La preghiera ci permette di elevare il nostro livello di coscienza ed avere una percezione della nostra situazione più chiara e comprensibile. Emotivamente ci induce a ritrovare la pace, l’armonia, ad accettare ciò che prima consideravamo inaccettabile, a trasformare emozioni negative in emozioni positive. Ci da l’energia per riattivare, non soltanto la nostra coscienza, ma anche la nostra “Vis medicatrix naturae” (il nostro sistema immunitario, ormonale, nervoso e circolatorio), che costituisce la grande forza guaritrice. La preghiera, ovviamente, non può darci cose materiali, essendo un processo psicospirituale ha a che fare con energie, vibrazioni, stati di coscienza.

Ci può dare maggiore vita ed energia, innalzare il nostro stato vibratorio, riconnetterci con l’inesauribile sorgente di vita, di amore e di saggezza “il Cristo interiore”, che già si trova in noi, nelle profondità del nostro essere e che dobbiamo imparare a conoscere. La preghiera attiva la nostra ricchezza essenziale, ossia la capacità di capire, di amare e creare, che sono attributi ontologici, rispecchianti quelli di Dio.

Nel cristianesimo, la parola è il Verbo, alla parola è attribuita una funzione sacrale e magica, pertanto la preghiera è un cardine della liturgia religiosa.
Tutte le religioni e le tradizioni spirituali hanno sempre riconosciuto ed insegnato che la preghiera costituisce un aspetto essenziale della vita sulla terra e che dovrebbe essere praticata regolarmente. Molti medici e studiosi sono giunti alla conclusione che la preghiera può essere uno strumento molto efficace e potente per guarire, sia a livello preventivo che a livello terapeutico, in maniera olistica, malattie gravi e leggere. Il Dott. Larry Dossey , studioso che ha contribuito ad avvicinare scienza e spiritualità, dopo aver elaborato i risultati ottenuti in diversi studi compiuti, sia da lui che da altri ricercatori, ha dichiarato: “Se la preghiera si potesse brevettare e vendere, sia i medici che i pazienti si darebbero un gran da fare per ottenerla”.
Oggi la scienza è arrivata al punto di riscoprire e di essere d’accordo con i grandi mistici di tutti i tempi, nell’affermare che tutto ciò che esiste, il mondo, la natura, gli esseri umani e persino il Creatore, è costituito da energie e vibrazioni. Pertanto, quando diciamo che Dio è Spirito, diciamo che Dio è costituito da energie e vibrazioni. La preghiera lavora ed agisce proprio su queste energie, purificandole ed intensificando la loro forza. La preghiera, quindi, trasforma la vita e la coscienza che non sono altro che varie forme di energia.

Rita Frustaci  
Laurea  in Lettere, Attestato delle Competenze in  “Alimentazione naturale e intolleranze alimentari”, Diplomanda  in Naturopatia
margot19@libero.it

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