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Virtuosa Camomilla

La camomilla è una pianta con notevoli proprietà antinfiammatorie, antispastiche, digestive e sedative.

In natura ne esistono due specie: la Chamomilla recutita o matricaria (la camomilla tedesca o comune) e la Anthemis nobilis (la camomilla romana o nobile), entrambe piante erbacee annuali della famiglia delle Asteracee.
La prima deve il nome di genere (“matricaria”) dal termine latino “matrix” (= utero), in quanto calmante dei disturbi mestruali. Ha radici a fittone, i fusti nelle piante spontanee sono alti circa 50 cm., mentre in quelle coltivate arrivano a 80 cm., le foglie sono oblunghe e i fiori sono riuniti in piccoli capolini (questa forma di infiorescenza è tipica delle Asteracee). Nei fiori è contenuta un’essenza caratteristica, l’azulene 1, ma anche eteri degli acidi caprilico e monilico.
Questa specie è diffusa in Europa e in Asia settentrionale, cresce spontaneamente nei prati e in aperta campagna, anche in terreni poveri e fiorisce in tarda primavera e in estate.

Se ne utilizzano i fiori, facendo essiccare i capolini all’ombra e poi conservandoli in recipienti ermetici di vetro, lontano da luce e umidità.

Per le sue proprietà antispasmodiche, antalgiche, antinfiammatorie (grazie ad alcuni componenti dell’olio essenziale e ai flavonoidi), sudorifere, febbrifughe, battericide, sedative, colagoghe, antiflogistiche (è stata comparata al cortisone) e cicatrizzanti viene impiegata per la preparazione di infusi, nebulizzazioni, impacchi, colliri e colluttori.

Per uso interno è piuttosto efficace in caso di problemi all’apparato digerente (allevia spasmi, coliche, meteorismo, dispepsia, cardialgia e acidità), calma l’ansia, la cefalea, l’emicrania, la nevralgia e facilita il sonno, l’infuso caldo aiuta in caso di febbre, mal di gola, influenza e raffreddore, migliora il sistema immunitario, è diuretica e un valido strumento contro la cistite, attenua i dolori mestruali e la nausea in gravidanza.

Per uso esterno è utilizzata per riparare i tessuti, in quanto accelera la guarigione di piaghe, ustioni, ulcere e disturbi della pelle, ma anche come rimedio contro la congiuntivite e nei semicupi per alleviare i bruciori della cistite.

In omeopatia è usata nei bambini piccoli in caso di problemi di dentizione, di otiti e di coliche, mentre nelle donne per la sindrome premestruale.
La Camomilla romana, invece, è originaria dell’Europa occidentale, poi diffusasi in quella centrale e settentrionale.
E’ una pianta alta fino a 30 cm. e fiorisce da luglio a settembre. Il fusto è dritto e molto ramificato, con foglie sottili e appuntite e fiori a capolino molto odorosi.

Il nome di genere “romana” non indica la sua provenienza, bensì la qualità superiore rispetto alla camomilla volgare.
Cresce su terreni sabbiosi e drenati e, mentre in passato i fiori essiccati erano utilizzati come tabacco da pipa, oggi vengono impiegati in erboristeria, farmacia e aromaterapia.
I fiori vengono raccolti all’inizio della fioritura, durante giornate asciutte e preferibilmente la sera, quando la rugiada è assente. I capolini vengono poi essiccati e conservati in vetro al riparo dalla luce. La pianta viene raccolta intera (foglie, fusto e fiori) se destinata alla distillazione per la produzione degli olii essenziali (ma quello ottenuto da soli capolini è più delicato).
I principali componenti sono l’olio essenziale (etere angelico e isobutirrico, alcoli alifatici, pinene, camazulene), i polifenoli (acido caffeico e derivati), cumarine, flavonoidi (luteolina e apigenina) e alcuni sesquiterpeni.

Ha numerose proprietà, simili alla camomilla tedesca, ma è controindicata in caso di gastrite, ulcere gastriche e duodenali e in gravidanza, perché stimola le contrazioni uterine.
Per uso interno è tonica, spasmodica, antalgica, stimolante gastrica, antianemica, battericida, febbrifuga, sudorifera, combatte emicrania, nevralgie, vertigini, insonnia, inappetenza, enteriti, disturbi del fegato e della milza, irritabilità, convulsioni e dismenorrea. Per uso esterno è un valido aiuto contro le congiuntiviti, i problemi cutanei, le scottature, piaghe e orticaria, dolori reumatici e gottosi.

Un tempo l’infuso di camomilla era impiegato per risciacquare i capelli dopo lo shampoo come rimedio anticaduta, oggi invece solo per schiarirli, mentre l’olio di camomilla (ottenuto scaldando i capolini nell’olio per 2 ore e filtrando il tutto), per l’assenza di bisabololo, il basso contenuto di azulene e la presenza di flavonoidi è utilizzato in caso di dolori reumatici e articolari.
La camomilla romana è anche impiegata nell’industria dolciaria (come aromatizzante) e in campo cosmetico per la produzione di saponi, creme e prodotti per capelli.

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L’azulene, un idrocarburo aromatico, ha spiccate capacità cicatrizzanti ed antiflogistiche. Noto già dal XV secolo, è stato testato dai tedeschi e dai francesi, dimostrando di essere notevolmente efficace negli eczemi, nell’orticaria, nelle ulcere alle gambe e contro lo stafilococco aureo, lo streptococco emolitico e il Proteus vulgaris (un batterio responsabile di enteriti e cistiti acute).

Eleonora Ambrosanio

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Eleonora Ambrosanio

Naturopata, Erborista, Specialista in Aromaterapia, Floriterapista Bach