Naturopatia

La Musica dei Profumi – parte seconda

Atavico ed inscindibile è il rapporto tra la musica ed il suo potere di guarigione sull’Uomo.
Nella filosofia indiana e nella ayurveda l’equilibrio psico-fisico alterato a causa della malattia può essere ristabilito attraverso l’uso della musica. Infatti, il potere di guarigione dei suoni si basa sulle proprietà degli armonici in grado di creare cambiamenti vibrazionali su organi o cellule in disequlibrio che non vibrano in modo armonico, grazie al principio della risonanza.
Attraverso la risonanza, il suono può essere usato per riportare le frequenze disarmoniche degli organi o tessuti, alle normali e salutari vibrazioni.
Secondo il fisico Tomatis i suoni che contengono armonici ad alte frequenze (intorno a 8.000 Hz) come i canti gregoriani, sono estremamente benefici, in quanto gli ipertoni ad alta frequenza stimolano il sistema nervoso centrale e la corteccia cerebrale.
Ne deriva l’importanza terapeutica, da parte di Tomatis, di utilizzare al meglio le frequenze alte degli armonici presenti nella propria voce, di riflesso anche Keyes e Goldman consigliano il toning, antico metodo di guarigione, che si basa sull’emissione dei suoni vocali come strumento di riequilibrio bioenergetico.
Il toning permette di far risuonare e conseguentemente riequilibrare i chakra ed i campi eterici e di bilanciare i meridiani fuori equilibrio come il ricercatore Tom Kenyon ha evidenziato.

La Musicoterapia: cenni storici ed usi
Fin dai tempi antichi, la musica, impiegata in cerimonie sacre o in rituali sciamanici, da quanto è stato verificato, è in grado di alterare il ritmo del cuore, della respirazione e delle onde cerebrali.
Con il cambio di ritmo si cambia anche lo stato di coscienza inducendo a stati misticamente alterati.
Come la lira di David calmò l’angoscia di Saul, così la musica è in grado di sedare (musica sedativa) l’animo, basti pensare all’effetto calmante e rilassante della ninna-nanna per la presenza di catecolamine nel sistema nervoso centrale.
Nel XIX sec. vengono poste le basi della musicoterapia moderna grazie alla Teoria Fisiologica della Musica di Helmholtz e della Psicologia del Suono di Karl Stumpf. Inoltre, nel 1960 grazie a M.L. Aucher, fondatrice della Psicofonia, si svilupparono tecniche musicoterapiche nella preparazione al parto con distensione ed analgesia sonora, musicale e canti carnatici.
Dallo studio della Aucher insieme a quello del ginecologo «del parto senza violenza» F.Leboyer, fu riconosciuta grande importanza all’uso terapeutico della voce.
Durante la pratica del canto carnatico, antico canto del Sud dell’India, la gestante tramite particolari vocalizzi e particolari sequenze respiratorie addominali è in grado di decontrarre le muscolature per facilitare ed armonizzare la nascita del proprio figlio.
La musicoterapia ricettiva o attiva è in grado, dunque, di agire sugli organi, sulle ghiandole endocrine, sul sistema emotivo-mentale-spirituale permettendo di raggiungere l’equilibrio omeostatico, facilitando e sviluppando motricità e potenzialità.
Inoltre, la musicoterapia di terreno come Bencé e Méreaux ricordano, possiede una forte azione terapeutica procedendo secondo il principio della medicina quantistica.
Le cellule che hanno perso lo stato di equilibrio elettrochimico, vengono riequilibrate con energia sonora della stessa lunghezza d’onda compensando poi le zone elettromagnetiche deficitarie.
L’energia sonora colpisce l’apparato uditivo, avviene la conversione analogico-digitale del segnale acustico, la trasmissione poi del segnale elettrico attraverso il parasimpatico e le fibre del simpatico fino ai tessuti, alle cellule, agli atomi.

Le Frequenze
La frequenza di un’onda elettromagnetica è il numero di onde che passano da un punto nell’unità di tempo.
L’unità di misura è l’Hertz (Hz) che corrisponde ad una oscillazione al secondo.
La frequenza dello stimolo da adottare, quale quella di un olio essenziale introdotto insieme ad un brano di musicoterapia, attiva l’organismo a reagire lungo la frequenza dello stimolo stesso. Conoscere la frequenza di un olio essenziale, è fondamentale per capire con quale frequenza sonora potrà interagire.

“La Musica dei Profumi”: sinergia tra aroma e suoni
Impiegare insieme un brano musicale che condivida specifici elementi di base con un olio essenziale è creare una sinergia di stimolo meccanico in grado di elevare al quadrato gli effetti terapeutici, i modi ed i tempi di trasporto delle informazioni dell’una e dell’altra terapia.
Gli stimoli olfattivi ed uditivi, pertanto, pur essendo stimoli di frequenza comparabile ma di tipologia diversa, riequilibrano sinergicamente i canali energetici presenti lungo il nostro corpo.
Come la medicina cinese insegna, i 6 meridiani yin ed i 6 meridiani yang del circolo dell’Energia Vitale sono emanazione della scala musicale e dalla loro unione deriva il ritmo e la salute.
In base a ciò, un brano musicale realizzato con toni cupi e bassi ben si adatterà ad un aroma composto in prevalenza da note di base; a differenza di un brano, con toni che vanno da un pacato ad un allegro vivace, che sarà costituito da o.e. di base, cuore, testa.
I suoni bassi stimolano i chakra inferiori, mentre quelli alti i chakra superiori.
Grazie all’ottavo ed al decimo nervo craniale gli impulsi sonori attraversano l’orecchio, raggiungendo il cervello dove vengono poi inviati lungo il nervo vago (che contribuisce a regolare la respirazione, il linguaggio e il ritmo cardiaco) al cuore, ed all’apparato respiratorio.
L’uso delle campane tibetane accompagnato dai profumi degli oli essenziali si rivela una valida tecnica musico ed aromoterapica in grado di apportare equilibrio psico-fisico attraverso le onde vibrazionali del suono e dei profumi.
La campana tibetana, antico strumento dei cerimoniali della tradizione lamaista, produce un sottile suono, l’OM della creazione, che ha un profondo effetto simpatico in grado decontrarre le muscolature, riattivare il metabolismo cellulare, indurre alla meditazione o ad uno stato di profonda quiete fino a raggiungere le onde theta e delta degli stati meditativi più profondi.
Molti centri di meditazione orientale, per riequilibrare i chakra, coniugano l’uso degli oli essenziali yin (ad esempio: eucalipto, per il chakra Anahata) e yang (incenso, per il chakra Sahasara) diffusi nell’ambiente o in massaggio, con quello della campana tibetana che viene posta sui sette centri energetici e martellata poi sul bordo esterno con un percussore.

Conclusioni
Ritengo che, in una società sempre più frenetica, caotica e cacofonica sia indispensabile ricorrere al rapporto sinergico tra Aromaterapia e Musicoterapia al fine di raggiungere e mantenere l’equilibrio bio-energetico.
Gli oli essenziali per le loro capacità di risvegliare la forza individuale di autoguarigione dovrebbero essere coniugati più spesso con trattamenti oligoterapici e a seguire, musicoterapici e cromoterapici. Infatti, in caso di arteriosclerosi il trattamento oligoterapico prevede la somministrazione di: bario, calcio, magnesio.
Individuando, la lunghezza d’onda degli elementi in oggetto e quella dei suoni a loro corrispondenti, si potrebbe realizzare un brano musicale con le seguenti note dominati: Fa (la cui lunghezza d’onda in micron è 0,45 corrispondente al colore: blu scuro); La bemolle (la cui lunghezza d’onda in micron è 0,39 corrispondente al colore: ultravioletto); Mi bemolle (la cui lunghezza d’onda in micron è 0,517 corrispondente al colore: verde).
L’ascolto del brano musicale così determinato potrà essere accompagnato da un trattamento con oli essenziali (con frequenze similari a quelle musicali) diffusi ad esempio nell’ambiente e potrà essere concluso con una visualizzazione cromoterapica incentrata sul blu scuro e verde. Sarebbe auspicabile poi, che l’uso degli oli essenziali (per le proprietà anti-batteriche, anti-virali, immuno-stimolanti di: timo, limone, eucalipto) venisse maggiormente diffuso negli ambienti scolastici, commerciali e di lavoro, al fine di purificare l’ambiente dai virus e batteri evitando così il rischio di contagio delle malattie infettive, di allergie o di patologie respiratorie.
Inoltre, consiglierei, di utilizzare essenze ionizzanti (negativamente) e destressanti insieme a brani musicali studiati sulle quelle frequenze olfattive, per aumentare la concentrazione e diminuire lo stress.
Mi piace immaginare, dunque, un mondo molto più a portata d’uomo, dove l’uso sapiente degli oli essenziali coniugato con quello armonico della musicoterapia permetta all’uomo di entrare in sinergia con l’Energia Vitale permettendogli di scoprire ed assaporare l’Essenza della Vita.

Bibliografia
Dottor Jean-Pierre Willem (2006): Aroma anti-stress. Il punto d’incontro.
Stephanie Norris (2008): I segreti della Cromoterapia. Logos
Erboristeria Magentina (Rev.01-10/08): Gli oli essenziali.
Stefania Del Principe, Luigi Mondo (2009): Oli Essenziali. Gli aromi della salute. Giunti Demetra.
Valerie Ann Worwood (2002): Guida completa all’aromaterapia. Guarire con le essenze e i profumi. Macro Edizioni
Francesco Burrai (2003): La Musicoterapia. Corso di Laurea in Infermieristica, Università di Bologna.

Margherita Anchino
Operatore Turistico, ricercatrice in Naturopatia
info@assisiguidaturistica.com
www.assisiguidaturistica.com

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