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Meccanismi d’azione omeopatici

L’acqua di un lago o piscina si può paragonare ad una grande lente per vedere meglio l’infinitesimale, così anche la grande lente dell’Universo ci fa vedere l’infinitesimale. Le nostre domande che provengono dalla fantasia hanno ugualmente risposte chimico fisiche. Il rapporto di diluizione delle sostanze omeopatiche è quello di 1 grammo in un lago o una piscina, pari a qualche molecola in un litro d’acqua. Dagli ultimi studi si ravvisa per i rimedi omeopatici un meccanismo d’azione spiegabile attraverso fenomeni osservati in fisica quantistica.

Le altissime diluizioni sono più utilizzate dai sudamericani, per i francesi fino alla 30 CH, l’omeopatia tedesca  preferisce le basse diluizioni tipo  4 CH, l’omeopatia inglese alte diluizioni; in India si utilizzano sia basse che alte diluizioni.

Quando le quantità di acqua aumentano, queste poche molecole non sono più presenti nella soluzione omeopatica quasi fossero annichilite, distrutte, disintegrate in altre particelle incognite: quindi non le ritroviamo più, ma rimane una loro memoria chiamata ” memoria dell’acqua“; nella preparazione del rimedio omeopatico si aggiunge un contenuto energetico, dovuto alle agitazioni meccaniche, scuotimenti o dinamizzazioni, che  possono essere misurate attraverso la loro frequenza  la cui unità di misura è l’Hertz.

La mancanza di effetti collaterali ed effetti secondari, cioè la non tossicità delle medicine omeopatiche offre una buona medicina, migliore da questo punto di vista rispetto alle medicine allopatiche; presentano modalità di peggioramento o miglioramento, a indicare l’esistenza dell’azione e dell’effetto omeopatici, contrariamente ad un luogo comune da sfatare secondo cui non producono alcun effetto su chi le assume;  la tossicità delle sostanze non è uguale per tutte le sostanze; ci sono sostanze più velenose di altre; esempi di alta tossicità sono arsenicum album, e veratrum album; essendo l’omeopatia sperimentata sugli esseri umani, negli animali da compagnia si preferisce dare diluizioni più alte di 4 CH, in modo da diminuire la presenza di materie prime tossiche, cioè le 7 CH, 9 CH ecc.

La maggior parte delle volte il peggioramento omeopatico viene risolto con l’omeostasi dell’organismo: questo  è indice positivo; in molti casi si utilizzano le diluizioni cinquanta millesimali LM o Q, in cui si ha un rapporto migliore, ideale, tra diluizione e contenuto energetico di dinamizzazione. Queste sono quasi uguali alle diluizioni centesimali CH, che vengono dette al globulo e non alla goccia, in quanto si preparano utilizzando 500 piccoli globuli di lattosio per volta.

Queste ultime diluizioni LM o Q vengono dette dolci; sono state elaborate da C. S. F. Hahnemann per evitare il peggioramento omeopatico; sono scelte e somministrate per chi ha più affinità con le pratiche di interiorizzazione e  in naturopatia; sono più energetiche nelle fasi asteniche, per le diatesi si indicano le diluizioni alte poiché presentano numerose situazioni di natura psicologica; sono più adatte alle persone con strutture fisiche più deboli come  donne, bambini, anziani.

Per rendere l’azione più efficace si può migliorare il nostro terreno biologico con degli appropriati stili di vita; oppure scegliere l’omeopatia all’interno delle filosofie olistiche che si integrano con le medicine convenzionali. Per similitudine di massa s’intende un sintomo molto frequente nella popolazione come quello di un’epidemia influenzale, il quale è sufficiente per scegliere un simillum.

In omeopatia si è osservato sperimentalmente con Benveniste che l’informazione biologica in acqua rimane anche in assenza di un antigene per la reazione antigene/anticorpo, in grado di provocare la degranulazione delle cellule basofile linfocitarie; cioè questa reazione avviene ugualmente anche se non c’è l’antigene, precedentemente  tolto dall’ambiente acquoso; l’effetto del  meccanismo omeopatico è pertanto comparabile con il meccanismo antigene/anticorpo.

L’acqua biologica nelle vicinanze di molecole biologiche dei tessuti viventi formate da proteine, lipidi, polisaccaridi, ha delle caratteristiche fisiche differenti dall’acqua non biologica; l’abbassamento crioscopico è molto elevato come se ci fosse più soluto di quello che c’è realmente mentre l’ aumento della costante dielettrica dell’acqua dovrebbe impedire la trasmissione dell’informazione biologica se si applicassero i principi classici della chimica e della biologia. L’acqua forma  particolari strutture intermolecolari con le sue molecole, conservando l’energia del principio attivo omeopatico mediante il fenomeno sopra accennato della memoria dell’acqua. L’ormesi o inversione dell’effetto farmacologico è spiegata attraverso varie ipotesi corroborate da leggi chimico fisiche.

 

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Dottor Fabio Renzi


Bibliografia:

Medicina quantistica, Piergiorgio Spaggiari, Caterina Tribbia, Tecniche Nuove

Il futuro dell’omeopatia, Christian Boiron, Tecniche Nuove

H2O, acqua una biografia, Philip Ball, BUR

Sitografia:

www.guide.supereva.it

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Fabio Renzi

Farmacista, Naturopata, autore saggista Iscritto a Società Medica Bioterapica SMB Italia - email: fabiorenzi.im@gmail.com - sito internet: www.fabiorenzi.altervista.com - iscritto a Associazione Enigmistica La Sibilla, www.lasibilla.altervista.org