I colori: introduzione agli effetti terapeutici
Da sempre i colori hanno influenzato la parte più recondita dell’animo umano ma è anche vero che la predisposizione per alcune sfumature e l’esposizione ad alcuni colori può migliorare il benessere e la salute.
Già nell’antica Roma le terapie con i colori dei cristalli erano diffuse e popolari, ricordiamo le pietre rosse per fermare le emorragie; in Cina si curavano, ad esempio, le problematiche di stomaco ed intestino massaggiando delicatamente l’addome del paziente con pietre gialle, come il quarzo citrino.
In Occidente i colori ed i benefici sono stati studiati in base alle nozioni scientifiche relative alle luce come fonte di energia elettromagnetica; le differenti frequenze o lunghezze d’onda vengono interpretate dal cervello umano come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d’onda più ampie (minore frequenza), al violetto delle lunghezze d’onda più brevi (maggiore frequenza).
La possibilità che l’energia della luce potesse interagire ed influenzare l’organismo umano divenne popolare nel 1919, quando Huldschinsky studiò approfonditamente la capacità benefiche della luce ultravioletta sul rachitismo, spiegando che i raggi ultravioletti (che vengono emessi anche dal sole) attivavano una reazione biochimica della pelle consentendo la produzione di vitamina D il cui deficit provocava il rachitismo.
È risaputo che la depressione stagionale (SAD), associata al buio dei mesi invernali, può essere mitigata dall’esposizione ad una fonte di luce artificiale che riproduca la gamma dei raggi solari (dagli ultravioletti agli infrarossi con potenze maggiori di 50.000 lux per mq.) infatti il passaggio attraverso la retina dell’occhio e il successivo “riconoscimento” del colore a livello cerebrale (neurotrasmettitori) attivano il meccanismo terapeutico.
Molti eventi fisiologici della nostra vita quotidiana sono regolati da ritmi circadiani (dal latino “circa diem” intorno al giorno), ritmi periodici, strettamente legati al nostro orologio biologico interno che è a sua volta influenzato dall’alternarsi della luce e del buio e che determina la capacità sia di incrementare che di ridurre la secrezione di quegli ormoni che vanno ad agire sul tono dell’umore.
La luce agisce sulla ghiandola pineale, situata alla base del cervello, che secerne la melatonina; in questo processo sono coinvolti anche due neurotrasmettitori, la serotonina e la dopamina, i quali svolgono un ruolo fondamentale nei meccanismi che regolano l’umore.
Nella “filosofia della guarigione” tipica delle tradizioni orientali è prevalente l’interpretazione cromatica dei chakra, il sistema energetico umano, in cui ogni chakra è associato con un certo colore, la fotografia con il metodo Kirlian rappresenta un tentativo di traslare l’individuazione di questi colori oltre la sfera soggettiva del campo intuitivo.
In ogni caso è ormai accertato che i processi biochimici e metabolici che si verificano nel corpo e nel cervello sono accompagnati da segnali elettrici che possono essere rilevati attraverso alcuni esami come l’elettrocardiogramma o l’elettroencefalogramma.
Il Dottor John Lieberman, dopo molti anni di esperimenti, ha scoperto che mentre il raggio di luce attraversa il nervo ottico si divide in due parti: una genera le immagini dell’oggetto nel cervello e l’altra interessa direttamente l’ipotalamo (l’organo responsabile del mantenimento del ritmo cardiaco e della temperatura corporea).
Oltre al cervello anche il sistema endocrino reagisce in modo diverso a diverse frequenze di luce modulando e stimolando la produzione di vari ormoni.
L’arancione stabilizza la funzione renale e interagisce con il palmitoleato (ormone recentemente scoperto dagli scienziati dell’Harvard School of Public Health) che previene l’accumulazione di grasso nel fegato e accresce la capacità dell’organismo di controllare il glucosio, infatti è in grado di comunicare con il fegato per evitare che vi si accumuli del grasso e di incentivare i muscoli affinché prendano il glucosio dal sangue e ne dispongano.
Il verde migliora la funzione dell’apparato cardio-vascolare, il blu ha un effetto calmante sul sistema nervoso e contribuisce a ridurre la depressione, il rosso aumenta la potenza e la forza fisica, mentre il viola agisce direttamente sulla melatonina che, sappiamo, regolarizza il nostro “orologio biologico” migliorando anche il ritmo del sonno ed è un antiossidante in grado di stimolare il sistema immunitario.
Possiamo essere certi che la luce e il colore saranno la medicina del futuro in quanto è stato dimostrato scientificamente che essi sono un fattore determinante per il benessere psicofisico dell’uomo.
La terapia della luce (fototerapia) e quelle collegate alle lunghezze d’onda dei colori (cristalloterapia, cromoterapia, cromopuntura, chakraterapia, ecc.) diventeranno sempre di più un valido supporto al miglioramento della qualità della vita, della salute e dell’umore.
Marina Marini
Naturopata, Esperta in Discipline Orientali, Cristalloterapeuta, Floriterapeuta, specializzata in Iridologia, Erboristeria, Aromaterapia e Alimentazione naturale
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