Erboristeria

La bardana per rimettersi in forma dopo le feste

Bardana
bardana
Bardana (Arctium lappa)
Classificazione scientifica
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Sottoclasse:Asteridae
Ordine:Asterales
Famiglia:Asteraceae
Sottofamiglia:Carduoideae
Genere:Arctium
da: www.wikipedia.it

Dopo le abbuffate natalizie è facile sentirsi gonfi e appesantiti, è quindi indispensabile correre ai ripari subito o sarà sempre più dura tornare quelli di prima.
Ci si riempie di tossine e di questo ne risentono in modo particolare il fegato e la pelle, ecco perché è bene iniziare l’anno con un po’ di sana erboristeria.
Una pianta che può essere utile a questo scopo è la bardana o lappolaccio (Arctium Lappa) appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
È una pianta erbacea biennale a foglie basali molto grandi nel primo anno di vegetazione mentre nel secondo anno, spunta tra le foglie il fusto floreale alto fino a 2 metri, i fiori sono rosso porporino.
È originaria dell’Europa, dell’America settentrionale, dell’Africa e dell’Asia del nord, principalmente nei luoghi più temperati di questi paesi. La bardana trova il suo habitat migliore nei prati e nelle zone aperte e lungo le carreggiate. In Italia cresce pressocchè dappertutto, dal mare alle zone montane, si trova vicino alle case, in tutte le zone soleggiate.

Principi attivi: Inulina (fino al 50%)  ad attività diuretica; composti polinsaturi, polieni e polienine (acido arctico, arctiononi, lappafeni..); polifenoli (acido caffeico..); aminoacidi:acido n-butirrico e  Y guanidino (azione ipoglicemizzante), lignani; sesquiterpeni (nelle foglie); mucillagini etc.

Parti utilizzate: radice e foglie
Questa pianta utilissima raccoglie in sé numerose ed interessanti virtù.
Ha potente azione diuretica e depurativa generale, tanto da essere annoverata tra le principali piante depurative atte al drenaggio.
La tecnica del drenaggio, infatti, permette l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo attraverso gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino e pelle.
Il risultato di un buon drenaggio consiste in un potenziamento dell’attività epatica della secrezione biliare, della diuresi, del tratto intestinale e in una accresciuta attività secretiva delle ghiandole sudoripare.
La Bardana ha, infatti, un’azione stimolante della funzione epatica e biliare, favorendo la detossificazione  dell’organismo, la purificazione del sangue  e del sistema linfatico.
A queste attività affianca poi un’interessante azione ipoglicemizzante per la presenza di inulina e vitamine del gruppo B, che, come è noto interagiscono sul metabolismo dei glucidi, per questo può essere usata, sotto controllo medico, come coadiuvante, dalle persone affette da diabete.
La radice fresca della piante ha attività antibiotica nei confronti dei batteri gram+ e favorisce la cicatrizzazione delle ferite.
La più nota applicazione della Bardana è quella contro talune affezioni della pelle, dove il fattore di tossicità sia importante, quali acne, foruncolosi ed infezioni locali.
Come sappiamo, la pelle è un vero e proprio organo che, data la sua estensione, riveste un’importanza notevole nell’economia dell’organismo.
La Bardana per la sua attività globale sull’organismo ma anche selettiva su un tessuto, quale quello cutaneo, permette l’eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo.
Raramente utilizzata da sola, più spesso viene associata ad altri rimedi che bilancino la sua forte attività eliminativa, ad esempio, abbinata alla radice di Tarassaco è il rimedio ottimale per pazienti sotto forte stress anabolico.

Vediamo come usarla
Le radici si raccolgono nell’autunno del primo anno o nella primavera del secondo. Le foglie si raccolgono in maggio-luglio prima della fioritura della pianta, i semi vengono raccolti a maturazione.
Per uso interno, come depurativo: 4 gr. di radice essiccata lasciata in infusione per 10 minuti in 100 ml di acqua.
Filtrare e berne una tazza al mattino a digiuno.
Se vogliamo rendere ancora più profondo l’effetto depurativo e drenante “post natalizio”, possiamo preparare una tisana in cui oltre alla bardana aggiungeremo tarassaco e betulla, da assumere la mattina a digiuno e mezz’ora prima dei pasti.
Per uso esterno, per le impurità cutanee: fare un decotto con 10 gr. di radici essiccate, in un litro d’acqua, far bollire per 20 minuti e filtrare.
Fare lavaggi o impacchi sulle parti interessate.
Tradizionalmente, il succo fresco di foglie e steli di bardana ha trovato applicazione nel contrastare la caduta dei capelli.
Le foglie possono essere impiegate nelle insalate cotte come complemento nella normale alimentazione.
Controindicazioni: non sono segnalati effetti secondari e tossici alle dosi consigliate ad eccezione dei casi di specifica allergia alla pianta o alle Asteraceae.

Cautele: Attenzione nel prescsriverla a persone con cattiva eliminazione o con segni di forte intossicazione, dato che a causa della sua potente azione disintossicante può portare a peggioramenti della sintomatologia a breve termine. Iniziare, sempre con dosi minime.

Interazioni con i farmaci: Sottoporre a verifica in caso di contemporaneo dosaggio dell’insulina, per il suo effetto ipoglicemizzante.

Anita Marchica
Naturopata, Esperta in riflessologia ed erboristeria
anita.marchica@tesoro.it

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