Il piacere di dialogare con i figli attraverso la pelle
Toccare fa parte del normale comportamento di tutti i mammiferi e di conseguenza anche di quello dell’uomo.
Il tatto, infatti, è un dono prezioso attraverso il quale abbiamo la possibilità di esprimere dei sentimenti profondi, quali l’amore, l’affetto, il piacere, la dolcezza ecc.
Tutti noi amiamo essere toccati ed il contatto corporeo ci procura rilassamento, piacere, ma soprattutto comunicazione con l’altro. Molti lo considerano, infatti, la miglior terapia naturale.
L’importanza di tutto questo è ben visibile fin dai primi giorni di vita.
In realtà, già all’interno del grembo materno, il feto riceve numerosi stimoli: percepisce i rumori del corpo della madre ed i suoi movimenti, i suoni del mondo esterno, ma soprattutto, essendo circondato e sostenuto completamente dall’utero, egli è sottoposto ad un’intensa stimolazione tattile.
La sua pelle, quindi, è già abituata al delicato massaggio del liquido amniotico e questo ci permette di capire perché i neonati ed i bambini amino così tanto farsi massaggiare.
L’importanza del legame attraverso il contatto della pelle e la vicinanza dei corpi subito dopo la nascita permette, inoltre, di stabilire una comunicazione profonda tra genitori e neonato.
La nascita è per il bambino un’esperienza profondamente intensa e traumatica.
Se subito dopo il parto, lo si appoggia dolcemente sulla pancia nuda della madre prima di tagliare il cordone ombelicale, egli si sentirà in pace ed al sicuro, trovando lo sguardo e le carezze della neomamma ed il suo seno, a cui l’avrà guidato l’olfatto.
È questo un momento particolarmente bello ed è fondamentale che madre e figlio possano godere dell’intimo contatto di cui hanno bisogno, mentre sono ancora fisicamente legati e stanno contemporaneamente vivendo il passaggio verso un rapporto di forma diversa.
È proprio ora che dovrebbe iniziare il massaggio.
Non sempre, però, tutto questo è possibile.
Alcuni avvenimenti, infatti, possono interferire con l’instaurarsi del nuovo legame, come: un ritardo nella possibilità che padre, madre e bambino siano vicini subito dopo la nascita; farmaci che anestetizzino la madre o il figlio, o una separazione prolungata in seguito a parto cesareo; l’uso indispensabile dell’incubatrice.
Spesso, poi, negli ospedali il cosiddetto parto normale è accompagnato da rumori e luci forti ed il bambino, sottoposto a questi traumi e separato dalla madre, non è certo incoraggiato ad instaurare un legame con lei.
Inoltre, egli è appena uscito da quella tempesta che è il parto, ha sofferto la perdita di sicurezza che conosceva nel caldo grembo materno ed ha subito lo shock di trovarsi nell’isolamento e nel vuoto della culla.
Oltretutto gli viene negato l’affettuoso contatto di cui ha bisogno.
L’essere toccato, quindi, è importantissimo per l’equilibrio psico-fisico del bambino, già dalle sue prime ore di vita.
Inoltre, un legame d’affetto stabilito precocemente ed una relazione madre–bambino tenera e sentita, gettano le basi per futuri rapporti umani altrettanto positivi.
Chi è stato massaggiato da piccolo con amore e consapevolezza, infatti, ne porterà i benefici anche nell’adolescenza e nell’età adulta e saprà essere più ricettivo al contatto di un altro essere umano.
L’amore del genitore, direttamente espresso attraverso il contatto, favorisce, inoltre il rilassamento, e dà impulso alla crescita del bambino ed al suo potenziale di autorisanamento.
L’antropologo Ashley Montagu nel suo libro “Il linguaggio della pelle” osserva che, quando la pelle di alcuni giovani animali viene stimolata, il sistema immunitario ne trae benefici tanto da portare ad un decisivo miglioramento della resistenza alle malattie.
Gli effetti terapeutici del contatto e, quindi, del massaggio sono ben documentati e, benché gli scettici insistano sul fatto che qualsiasi beneficio derivato dal trattamento sia il risultato di un miglioramento del senso di benessere, piuttosto che una risposta biologica dell’organismo, non c’è dubbio che il massaggio agisca a molti livelli, migliorando lo stato di salute generale.
La stessa psicoanalisi, infatti, aveva sempre sottolineato l’importanza della qualità del legame precoce tra madre e bambino, ma, nello stesso tempo, aveva sempre interpretato tale legame come il risultato di una pulsione secondaria, derivata dalla gratificazione del bisogno primario di nutrimento. In un secondo momento, invece, l’attaccamento tra bambino piccolo e madre comincia ad essere considerato come un legame psicologico a sé stante, facente parte di un sistema motivazionale primario, al pari di quello alimentare o sessuale.
Quindi, la predisposizione all’attaccamento presente alla nascita diventa, a tutti gli effetti, parte integrante del patrimonio genetico della specie umana. Da qui l’importanza del contatto epidermico e di conseguenza di quello visivo.
Gli esperti nel settore fanno considerazioni sul ruolo del contatto visivo come un potente segnale per il sistema psicologico del neonato; il messaggio ricevuto dal cervello gli permette di bloccare la produzione degli ormoni dello stress cominciata durante il parto.
Naturalmente esistono varie tecniche di massaggio infantile.
Quello bioenergetico che è molto semplice ed è caratterizzato da movimenti molto delicati e da sfioramenti che si ripetono sempre con la stessa sequenza in tutti i distretti del corpo.
Tra le tecniche più manipolative, invece, alcune si rifanno alla riflessologia plantare, al massaggio indiano ed a quello svedese che mirano a rilassare e nello stesso tempo dare tono a tutta la muscolatura, soprattutto delle gambe e delle braccia, ed a favorire la circolazione dai piedi verso il cuore e viceversa.
Il massaggio infantile può essere utilizzato dai genitori come un mezzo di comunicazione, in senso lato, con i proprio figli dalla loro nascita fino alla adolescenza, sempre se glielo permettono.
Le tecniche, naturalmente, sono differenti nelle varie fasce di età, in quanto si deve sempre cercare di andare incontro alle esigenze del bambino/ragazzo.
È molto importante inserire anche il gioco, già quando il neonato comincia ad interagire. Alcune terapeute hanno poi individuato specifici massaggi da utilizzare in caso di problematiche particolari come per esempio le coliche gassose dei lattanti.
È importantissimo sottolineare, inoltre, come i genitori si sentano più vicini ai loro figli quando riescono a provocare in loro una reazione ad una serie di azioni specifiche.
Il massaggio, che costituisce una combinazione di intimità, comunicazione, gioco e carezze, riesce ad intensificare enormemente il sentimento di competenza dei genitori.
Al di là del tempo dedicato a toccare e a coccolare il piccolo attraverso il massaggio, un genitore gli manda comunque un messaggio di amore molto speciale.
Serena Brincatt
Naturopata, Riflessologa, Master Reiki e Craniosacrale
serena.bri@libero.it