Le risorse dell’inconscio: l’ipnosi come terapia
I condizionamenti della nostra mente non ci permettono una percezione reale di particolari stati d’animo nei quali siamo profondamente coinvolti sul piano emotivo.
Questo può succedere in svariati frangenti la cui carica emotiva viene amplificata, spesso anche a causa di uno stile di vita stressante e convulso. Può accadere ad esempio se stiamo per prendere un aereo, oppure se stiamo per perdere un appuntamento giudicato fondamentale per il nostro futuro: siamo come prigionieri della situazione dalla quale sembra dipendere in modo irreversibile la nostra vita …
Roberto Assagioli, l’ideatore della Psicosintesi [nda Per approfondimenti sulla Psicosintesi si veda R. Assagioli, “PSICOSINTESI ARMONIA DELLA VITA” , Edizioni Mediterranee-1983], affermò che “siamo dominati da tutto ciò con cui il nostro io si identifica”. Per superare questa situazione di dipendenza lo studioso ha elaborato alcune tecniche che conducono alla disidentificazione dalle idee, dalle emozioni quando queste prendono il sopravvento impedendoci di dirigere la nostra vita là dove la nostra parte creativa vorrebbe…….
A questo proposito val la pena di ricordare che questo processo è lo stesso prescritto nella tecnica di meditazione buddista denominata “Vipassana”, nella quale i pensieri che, in modo continuo e disordinato compaiono, vengono seguiti e riaccompagnati, con calma e determinazione, “fuori dalla mente”.
In questo articolo prenderemo in esame una tecnica di guarigione da alcuni disagi psichici che pur essendo regolarmente riconosciuta come metodo scientifico e praticata nelle strutture sanitarie pubbliche e private, non è sufficientemente nota, probabilmente perché ancora ammantata di una sorta di alone magico ereditata dalla sua origine antica e in parte ancora misteriosa.
Stiamo parlando dell’ ipnosi, una pratica antichissima con la quale, attraverso l’induzione di un diverso stato di coscienza, la “trance”, ottenuta in modi diversi che vanno da rituali elaborati e complessi all’uso di sostanze psicotrope, si pensava possibile una connessione con gli spiriti del mondo dell’aldilà che ne avrebbero favorito la guarigione.
In tempi più recenti, le analisi condotte sul fenomeno ipnotico hanno messo in evidenza che lo stato di trance è molto frequente e avviene in modo naturale quando siamo assorti in attività di tipo automatico, come per esempio se stiamo guidando l’auto in una strada molto nota e, quasi senza accorgercene, ci troviamo come risvegliati da una sorta di sonno da svegli, alla destinazione….
Il merito di aver studiato approfonditamente l’ipnosi, riconducendola a metodo di cura avvalorato da metodi e riscontri scientifici , è senza dubbio dello psicanalista statunitense Milton Erikson che , subendo lui stesso i vincoli e le difficoltà di un fisico fortemente debilitato [nda Erikson, affetto da daltonismo e dislessia, fu colpito una prima volta da poliomielite all’età di diciassette anni ed una seconda volta a cinquantuno anni!], imparò a curare gli altri guarendo prima di tutto se stesso.
L’impossibilità pressoché completa di muoversi per diversi anni gli insegnò infatti le enormi possibilità che risiedono nella mente quando questa viene opportunamente diretta e liberata dai condizionamenti cui è soggetta, mediante una sua rieducazione con l’intenzione e la volontà.
Diversamente dagli approcci psicoterapeutici più comuni, il cui metodo poggia sull’elaborazione ed interpretazione razionale dei disagi relazionali ed emotivi, generando risposte correttive a livello sub-conscio, l’ipnosi fonda la sua validità terapeutica nella capacità di entrare nella parte profonda del nostro essere senziente, mobilitandone le risorse in grado di rimuovere i blocchi che causano la sofferenza psichica.
In sostanza lo stato di ipnosi indotto a fini terapeutici permette l’accesso a episodi, spesso nascosti e dimenticati, che hanno generato gli shock emotivi responsabili della problematica psichica che si vuole risolvere, non solo rievocandone i contenuti ma facendoli rivivere. E questa esperienza ,avvenendo senza il controllo razionale operato dal super-io ,permette anche l’accesso a ricordi , dettagli e stati emotivi che non sono percepiti normalmente a livello della coscienza ordinaria.
Questi ricordi, opportunamente re-interpretati con la guida di un conduttore esperto, anche alla luce delle esperienze successive a quelle evocate, possono essere più agevolmente integrati nella struttura attuale dell’io.
Sebbene non sia stato completamente chiarito quale sia il fisiologico meccanismo di funzionamento che porta alla guarigione dei disagi trattati con successo dall’ipnosi , possono essere dedotti e verificati alcuni processi con un sufficiente grado di attendibilità scientifica. In particolare l’ipnosi, generando l’ emersione allo stato sub-cosciente dei blocchi che hanno generato il disagio psichico, potrebbe provocare un riadattamento dei circuiti neurali dove risiede la memoria, in modo da modificare la reazione agli stimoli esterni responsabili del disagio psichico in ordine al nuovo riassetto della struttura percettiva.
L’ipnosi ci suggerisce quindi un efficace metodo per riappropriarci dell’energia che giace nelle parti più nascoste della nostra mente affinché possiamo attingere a quel profondo e vitale senso della vita che ha il sapore della libertà, perché essere liberi vuol dire soprattutto essere se stessi.
Prof. Luciano D’Abramo