I sali di Schussler dechelanti gli oligoelementi
I 12 sali di Schussler principali sono formati dagli elementi che hanno il peso atomico più basso nella tavola periodica degli elementi chimici di Mendelev: sodio, potassio per i metalli alcalini, calcio e magnesio per i metalli alcalino-terrosi, per i cationi; poi troviamo gli anioni dello zolfo il solfato, del fosforo il fosfato, del cloro il cloruro, del fluoro il fluoruro; si discostano da questa piccola regola la silicea e il ferrum phosphoricum. I 12 sali complementari sono formati dagli elementi della tavola periodica degli elementi chimici che hanno un peso atomico maggiore di quelli principali anzidetti. La dechelazione degli oligoelementi catalitici avviene perché i sali di Schussler formano dei chelati più stabili, che hanno una costante di instabilità più piccola di quella del chelato-complesso inquinante dello stesso oligoelemento; ciò provoca un riequilibrio della massa e della carica elettrica degli ioni, che in questi sali sono completamente dissociati.
Le sostanze inquinanti provengono dalla ricca alimentazione moderna che purtroppo a volte può essere di scarsa qualità biologica e nutrizionale: ad esempio alimenti insaccati, inscatolati, omogeneizzati, trattati con additivi chimici, conservanti, coloranti, aromatizzanti, sterilizzanti; si formano così dei complessi-chelati degli oligoelementi che anche se presenti perdono la loro biodisponibilità; tali fenomeni sono indotti anche dall’inquinamento del macroclima, del microclima, dall’uso di farmaci.
La conseguente inattivazione enzimatica, parziale o totale, determina un blocco metabolico specifico con possibili reazioni incrociate e a catena.
Dottor Fabio Renzi, Farmacista, Naturopata, autore saggista
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