Menopausa
In una donna segna il passaggio dagli anni fertili ad uno stadio nuovo della vita.
La menopausa non è una malattia ma un processo naturale così come il ciclo mestruale.
Tutte le donne, in età differenti arrivano alla menopausa ed i sintomi che percepiscono sono differenti.
Se ben si comprende cosa accade al corpo, questo periodo può essere un’esperienza liberatoria e gratificante, che offre rinnovate energie.
Il processo verso la menopausa è graduale.
Il Climaterio è il periodo che precede la menopausa e può estendersi per 10 anni ed oltre, nel quale si verificano cambiamenti graduali che precedono ed accompagnano la menopausa.
In genere si distingue una fase di pre-menopausa di circa 3 anni ed una fase di post-menopausa di circa 7 anni.
Iniziano alterazioni del ritmo mestruale, il ciclo tende ad accorciarsi anche di una settimana, oppure le mestruazioni possono essere più abbondanti e/o molto più lunghe del solito o si possono avere ritardi cospicui fino a periodi di silenzio mestruale anche di parecchi mesi.
L’ovulazione diventa irregolare, a volte avviene subito dopo la mestruazione, altre volte può mancare.
Possono peggiorare i sintomi premestruali, con aumento dell’irritabilità, bisogno di cibi dolci, disturbi del sonno e nervosismo.
Il tono dell’umore si appanna un po’, come anche il desiderio sessuale, con difficoltà di eccitazione e lubrificazione.
Il grasso tende a privilegiare l’addome ed il punto vita. Stare a dieta è più difficile, come anche dimagrire.
Con il termine menopausa, dal greco men = mese e pausis= cessazione, si intende la fine del periodo fertile della donna, che avviene mediamente intorno ai 50 anni, l’esaurimento della funzionalità ovarica e la scomparsa del ciclo mestruale.
Si contraddistingue per la scarsa produzione di estrogeni da parte delle ovaie, e l’elevata produzione di gonadotropine da parte dell’ipofisi.
Il tutto controllato dall’Epifisi, che manda segnali all’Ipotalamo ed a sua volta all’Ipofisi.
L’Epifisi è la sede del controllo e del ritmo ormonale
Si parla di menopausa precoce un’insufficienza ovarica che insorge prima dei 40 anni, e di eziologia sconosciuta; di menopausa tardiva dopo i 55 anni.
Si parla di menopausa artificialmente indotta quando avviene in seguito a chemioterapia, ovariectomia o irradiazione della pelvi.
Proprio per tutti questi cambiamenti che avvengono, rappresenta uno dei periodi più critici per la donna, e rappresenta un vero cambiamento di un ciclo che è terminato e inizio di uno nuovo
È un passaggio, una trasformazione caratterizzato dalla cessazione della capacità riproduttiva e da cambiamenti metabolici e psicologici.
I quadri clinici sono spesso complessi e personali.
I sintomi hanno comunque una grossa variabilità individuale sia nella comparsa che nell’intensità.
Tra i sintomi più tipici ci sono le vampate di calore, la sudorazione notturna, le difficoltà nel dormire, che tendono a comparire nella fase premenopausa ed a regredire dopo 2-3 anni.
La carenza di estrogeni provoca i sintomi intermedi, legati all’invecchiamento dei tessuti, con secchezza generalizzata, desquamazione, perdita di turgore, capelli fragili.
Già durante la fase di pre-menopausa la ridotta produzione di estrogeni determina l’atrofia di tutti i tessuti ed organi e colpiscono prevalentemente l’ apparato genitale ed urinario.
Secchezza vaginale, bruciore alla minzione, bruciori vulvari con prurito e difficoltà nel rapporto sessuale dovuti a scarsa lubrificazione, atrofia delle mammelle, cistiti recidivanti, incontinenza ed aumento della frequenza della minzione.
Inoltre a lungo termine aumenta il pericolo dell’osteoporosi e del rischio cardiovascolare.
Si associa anche aumento del grasso viscerale, difficoltà digestive, sbalzi d’umore, rischi cardiovascolari.
In pratica la modifica degli equilibri ormonali determina un’alterazione del sistema vegetativo con alterazioni possibili a livello ormonale, osteoarticolare, cardiovascolare, dell’umore e della libido, sugli annessi cutanei, sonno, genitourinari.
Il Climaterio deriva dal Greco “climater” che significa scala, gradino, ed indica una fase di passaggio.
Per Climaterio infatti s’intende una fase che comprende Premenopausa, Menopausa, Post-Menopausa, preceduto dal periodo fertile e seguito dall’età senile.
Il climaterio è una condizione innocua e priva di sequele anche se può essere fastidiosa per alcuni fenomeni che possono essere alleviati con strategie mirate. L’utilizzo di Isoflavoni contenuti nella soia o nel Trifoglio hanno un’azione estrogenica simile che attenua i sintomi del climaterio riducendo la probabilità delle vampate. La loro assunzione regolare si è dimostrata in grado di ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e dell’osteoporosi. L’assunzione prolungata di cui non si conoscono effetti collaterali deve essere preferibilmente effettuata lontano o prima dei pasti. Si possono poi utilizzare preparati specifici per le singole necessità.
Dati di laboratorio hanno evidenziato come fito-ormoni naturali presenti nella composizione di alcune piante, siano meno pericolosi dei fito-ormoni sintetici purificati.
Occorre mantenere regole di vita che aiutino in questa fase, mantenendo il movimento quotidiano ed un’alimentazione bilanciata.
Utile assumere vegetali ricchi di calcio come broccoli, finocchi, porri, cavolo rapa e verza e ridurre il consumo di proteine animali.
Un altro fattore che influenzerà positivamente l’equilibrio ormonale e le condizioni di salute generali sono rappresentati dal mantenimento di bassi livelli di insulina, con un’alimentazione controllata di zuccheri, carboidrati e grassi.
Come conseguenza i livelli di glucosio ematico potrebbero stabilizzarsi, tanto da indurre una riduzione della distribuzione di cortisolo, l’ormone delle stress per eccellenza.
Bere almeno 1,5 litri di acqua al dì per mantenere l’idratazione e migliorare l’eliminazione delle tossine.
È consigliabile diminuire il fumo ed alcolici, riducendo al minimo l’assunzione di tè e caffè. Preferire il thè verde e tisane
Praticare esercizio fisico per mantenersi in forma, ma anche per alleviare i sintomi, per rigenerare il tessuto osseo e proteggersi dall’osteoporosi.
La tipologia e l’intensità dei sintomi sono diverse per ogni donna e sono influenzate dallo stile di vita condotto fino a quel momento e problematiche del periodo pregresso.
L’alimentazione errata, la vita sedentaria, un uso prolungato dei contraccettivi ormonali, lo stato emotivo, sono fattori che alterano l’equilibrio della naturale ciclicità e mantengono l’organismo in uno stato di stress e provocano un disequilibrio ormonale.
L’integrazione in questa fase permette di aiutare la donna a poter vivere con serenità ed in modo naturale questa fase, senza contrastare i fenomeni ma favorendo i processi fisiologici.
Non contrastando il cambiamento ma rendendolo più naturale.
Terapia Ormonale Sostitutiva
Fu l’argomento privilegiato degli anni Settanta, alcuni studi avevano però evidenziato i rischi connessi agli effetti collaterali tra i quali aumento dei casi di cancro all’utero ed al seno. La discussione fu chiusa nel 2002 quando uno studio americano effettuato su 16.000 donne trattate con terapia ormonale sostitutiva per 7 anni è stato bloccato al 5° anno in quanto era diventato chiaro che i rischi e gli svantaggi erano superiori.
Studi di etno-medicina iniziati già negli anni Settanta, avevano rivelato come le donne orientali, cinesi e giapponesi, nella cui dieta c’è un’abbondanza di soia, miglio, frumento ed orzo, ricchi di fitoestrogeni, dimostravano una minore incidenza dei disturbi della menopausa rispetto alla popolazione occidentale.
Non si integra con la fisiologia della donna ma si sostituisce ad essa.
Agisce contrastando il cambiamento.
I sintomi si ripresentano comunque alla sospensione della terapia.
Mette a repentaglio la salute con un aumento d’incidenza del cancro al seno, ictus, episodi trombo embolici venosi. ( Jama 2013 e WHI postmenopause 2010).
Non sono terapie scevre da rischi ed infatti è stata quasi del tutto abbandonata proprio per gli effetti collaterali.
La maggior parte dei disturbi hanno come origine la carenza di estrogeni, ma anche di progesterone e testosterone, con aumento di GnRH e ripercussioni inevitabili sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale.
La riduzione di estrogeni e progesterone agisce a vari livelli.
Sul SNC con ansia e depressione e turbe dell’umore.
Su Ipotalamo e Cute, con aumento del GnRH, che a livello ipofisario determina aumento FSH, e turbe della termoregolazione.
Secchezza di mucose e cute.
Sull’osso con effetti osteoporotici.
La riduzione del testosterone con riduzione della libido.
Gli Estrogeni possiedono un’azione trofica sui tessuti ed apparati dell’organismo, e dal punto di vista metabolico su lipidi e glucidi.
Hanno azione anabolizzante.
La loro riduzione determina un eccesso di catabolismo riducendo la fase anabolica
Inoltre hanno un effetto trofico sul tessuto connettivo sia cutaneo che di organi ed apparati.
Hanno azione sul metabolismo osseo dove mantengono la calcificazione.
La loro carenza può determinare Osteoporosi che si determina con una riduzione della massa ossea e deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con aumento della fragilità ossea e maggiore suscettibilità alle fratture
Il Calcio viene perso dall’osso perché si perde struttura, cioè la Matrice, e non serve molto somministrare calcio ponderale.
Prediligere forme omeopatizzate e basificanti della matrice che facilitano l’assorbimento del calcio e riducano la sua perdita.
Infatti l’assunzione di eccesso di Calcio ponderale, come anche di alimneti ricchi in calcio non porta ad un miglioramento.
Anzi spesso questi alimenti acidificanti della matrice determinano un aumento dello scioglimento dell’osso e contrastano la formazione della struttura
Menopausa e Vita
Non è la fine della donna, ma un’opportunità creativa per prenderci cura di noi stesse.
È un passaggio naturale, che nella nostra società moderna viene vissuto in maniera negativa
La menopausa nelle antiche civiltà era un momento in cui la donna veniva liberata dalle gravidanze ed elevava nello status sociale.
Occorre invece cambiare anche ora il nostro punto di vista su questo periodo di trasformazione, cambiando il nostro modo di pensare, per prima cosa come donne.
È un momento per esprimere la creatività.
Per la MTC, il sangue mestruale risparmiato, permette di avere energia supplementare, da usare nei processi di evoluzione.
Iniziare ad essere ciò che sentiamo di essere, senza aspettative degli altri.
Aumenta l’intuizione, possono emergere sogni sepolti e dimenticati.
Occorre iniziare ad accudire se stesse.
Sopprimere i messaggi che il corpo ci sta mandando, anche con terapie naturali, ci allontana dalla possibilità di riprendere in mano il controllo della nostra vita.
La FITOTERAPIA può svolgere un ruolo importante in tutta la sindrome climaterica.
Ed aiutare nella prevenzione di tutte le patologie connesse.
Fitoestrogeni
Sono sostanze non steroidee contenute in molte specie vegetali, aventi strutture simili, ma attività meno intensa rispetto a quella degli estrogeni naturali. Sono composti di fenolici simili al 17-beta estradiolo, al tamoxifene.
Appartengono a quattro classi di componenti chimici, isoflavoni, lignani, cumestrani e micoestrogeni.
Fanno parte la genisteina e la daidzeina che sono i più studiati e presentano analogie strutturali con gli estrogeni naturali.
In natura si trovano sotto forma di precursori inattivi, ed una volta raggiunto l’intestino vengono metabolizzati in componenti attivi ad opera della flora batterica intestinale.
La capacità di metabolizzare è soggettiva e può variare in base all’età del soggetto ed alla microflora intestinale.
L’assorbimento intestinale è reso possibile dalle beta-glicosidasi, enzimi idroliti della mucosa intestinale.
Per cui spesso è bene associare a fermenti lattici specifici per migliorare l’assorbimento.
Questo varia anche in funzione di età, fenotipo, sesso, tempo di transito intestinale. L’alimentazione ricca di grassi, antibiotici ed alcuni interventi chirurgici, riducono l’assorbimento.
Agiscono attraverso una modulazione selettiva dei recettori degli estrogeni.
Sono generalmente ben tollerati anche nell’uso prolungato.
Sono 5 le piante a cui sono state attribuite notevoli attività e che sono state campo di indagine da parte del centro UIC/NIH.
SOIA/TRIFOGLIO ROSSO/LUPPOLO/EPIMEDIO/AGNOCASTO
Possiedono Attività estrogenica elevata
Non usare con tamoxifene e non usare in tumori estrogeno dipendenti.
Tra le piante utili possiamo trovarne alcune importanti ed altre coadiuvanti per il benessere personale in questo periodo.
In base alla clinica ed alle eventuali terapie in atto, si possono aggiungere estratti a diversa azione:
- Neuro-cardiosedativi: Passiflora, Biancospino, Valeriana.
- Antipertensivi e ipolipemizzanti: Carciofo, Aglio, riso rosso fermentato, ecc.
- Antidepressivi: iperico.
- Glucomannano e dieta ipocalorica e/o antidiabetica nei soggetti in sovrappeso.
- Flebotropi: Ippocastano, Centella, Cipresso, ecc.
Avena MG
Ligustrum MG
Quercus amenti MG
+ Salvia sclarea OE
Per secchezza vaginale
FIORI DI BACH:
WALNUT: utile in ogni fase di cambiamento.
MUSTARD, CHICORY-RED CHESTNUNT-HONEYSUCKLE molto collegato ai problemi femminili, da usare alternativamente.
Angela Tabarrini