L’agopuntura addominale. Nuove frontiere di una sapienza millenaria
Le origini dell’agopuntura affondano in una storia millenaria ed i ritrovamenti dei primi aghi in pietra risalgono a 4000-6000 anni fa.
Gli albori di questa antichissima ars medica sono avvolti dalla leggenda man mano che ci si accosta alla figura dell’Imperatore Giallo, della cui esistenza non si è ancora certi e a cui si fanno risalire gli scritti di uno dei più antichi trattati.
Un fluire unico anche se non privo di ostacoli giunge, fino a noi ed oggi costituisce un valore inestimabile.
Il corpus della Medicina Cinese è vasto e complesso e negli ultimi quarant’anni si è arricchito ancora, grazie agli sforzi del Prof. Bo Zhiyun. E
gli, partendo dai presupposti millenari della Medicina Cinese ha individuato un microsistema addominale di agopunti che ha il suo centro attorno all’ombelico.
Dopo anni di sperimentazioni è riuscito a riprodurre un homunculus sulla parete addominale composto da agopunti appartenenti ai meridiani classici e da suoi personali agopunti extra.
Non mi dilungherò spiegando le teorie di base della Medicina Cinese, non è questa la sede; vorrei però introdurre con questo breve articolo i principi basilari di questa meravigliosa e relativamente nuova tecnica, praticata solamente da circa diecimila medici in tutto il mondo.
Essa si differenzia in maniera sostanziale dell’agopuntura somatica, essendo l’agopuntura addominale indolore (non prevede le sensazioni, talvolta anche spiacevoli, dell’arrivo del Qi) e ha un immediato riscontro terapeutico (i primi evidenti risultati si ottengono subito dopo aver infisso l’ultimo ago); è una tecnica sicura, indolore, molto efficace, conferisce rapidità di risultati.
Viene utilizzata per trattare circa 70 patologie differenti.
Infine, gli aghi infissi non vengono manipolati e non viene mai usato l’elettrostimolatore.
La tecnica contempla inoltre che si possa utilizzare anche una diagnosi di tipo “occidentale” e prevede un approccio terapeutico basato sulla standardizzazione di protocolli.
Da un lato rendono questa tecnica di pratico utilizzo ma non va sottovalutato il fatto che una profonda conoscenza della Medicina Cinese è necessaria per una piena comprensione di ogni meccanismo.
Questa tecnica viene spesso preferita, da chi sa padroneggiarla, come primo approccio terapeutico in molti casi, proprio per il suo impatto pressoché “miracoloso” sui pazienti.
Appare innegabile, ad esempio, l’effetto on-off su molte patologie osteoarticolari: una volta individuato l’esatto punto da trattare e la corretta profondità degli aghi, il dolore può anche scomparire di colpo lasciando il più delle volte sbalordito il paziente.
Per ottenere questo, a differenza ancora rispetto all’agopuntura somatica, occorre repertare i punti in maniera millimetrica.
Ma come funziona nella pratica?
Esistono tre strati fondamentali sui quali si agire.
Questi strati corrispondono a tre mappe rappresentative di riferimento.
Esse sono sovrapposte a livello addominale dove la prima è disposta su un piano superficiale e non è nient’altro che la rappresentazione dell’homunculus (la cosiddetta mappa della tartaruga, ovvero la rappresentazione grafica in forma piana di tutto l’uomo disposto in modo tale da assomigliare proprio ad una tartaruga), la seconda è la complessa rete dei meridiani e la terza è una mappa che fa riferimento agli organi interni, gli Zang Fu.
Nella pratica clinica esistono dunque tre profondità alle quali si può pungere l’addome e ovviamente in base alla profondità raggiunta dall’ago si otterranno, nello stesso punto, tre effetti differenti.
È importante per il medico acquisire sicurezza nel raggiungere la profondità desiderata e questo può essere ottenuto mediante una lunga pratica, abituandosi a “sentire” i vari strati attraversati dall’ago.
Gli aghi utilizzati si distinguono per diametro e lunghezza proprio come in agopuntura somatica.
In relazione alla costituzione vengono utilizzati aghi più lunghi per pazienti dove l’adipe è ben rappresentato, aghi più corti nei pazienti di costituzione esile.
Anche il diametro (nell’ordine dei decimi di millimetro) è importante nel senso che aghi più sottili riguardano patologie più cronicizzate, pazienti defedati, anziani e bambini, aghi più grossi si utilizzano per patologie acute e in pazienti più robusti.
Osserviamo ora cosa avviene durante una seduta classica di agopuntura addominale.
Innanzi tutto, come ogni visita che si rispetti, che sia di medicina occidentale, o di Medicina Cinese, occorre un lungo colloquio con il paziente per definire in maniera accurata la diagnosi.
Più precisa è la diagnosi, più efficace sarà il trattamento, più rapida la guarigione.
Resta chiaro però che le patologie più croniche e radicate nell’organismo necessitano di un più lungo periodo di trattamento. Soprattutto nella cultura occidentale ci si rivolge all’agopuntura come “ultima spiaggia”, come terapia finale quando ormai si è provato tutto e non ci sono più carte “tradizionali” da giocare.
In questo modo giungono al medico agopuntore pazienti con patologie ormai molto croniche e datate che necessitano di difficili e lunghi trattamenti.
Una volta completato il colloquio e l’esame obiettivo, si fa distendere il paziente su un lettino e si incomincia la precisa misurazione dei punti di riferimento sull’addome.
Risulta chiaro che ogni paziente avrà differenti rappresentazioni della propria mappa addominale proprio in relazione alle diverse costituzioni.
Vedremo quindi il medico utilizzare matita e righello per segnare appropriatamente gli opportuni punti sull’addome.
Una volta individuato il protocollo da utilizzare e segnati i punti, si procede alla disinfezione della cute e all’infissione degli aghi. Quando tutti gli aghi saranno in sede si faranno, se necessari, dei piccoli “aggiustamenti” in base alle risposte del paziente, sia aggiungendo nuovi aghi sia regolando la profondità.
Gli aghi vanno tenuti per circa 20-30 minuti, talvolta qualcosa meno se il paziente è molto anziano o defedato.
Un ciclo di terapia di base prevede 6 sedute distanziate in maniera opportuna a seconda dei casi (possono essere necessari anche trattamenti iniziali di 3 giorni consecutivi) che possono arrivare anche a schemi di 10 sedute per patologie più croniche e complesse.
Cosa si cura con l’agopuntura addominale?
Tanti tipi di patologie possono essere curate, circa 70 abbiamo detto.
In particolare è efficace per torcicollo, periartrite della spalla, epicondilite, sindrome del tunnel carpale, cervicalgie, lombalgie, gonalgie e sciatalgia. Si utilizza inoltre per le infezioni delle vie aeree superiori, le gastralgie, l’ulcera duodenale e le dismenorree.
In mani esperte è utilizzata per trattare patologie complesse come l’autismo, la depressione bipolare e le malattie dermatologiche.
Concludo l’articolo ricordando che questa tecnica è una potente possibilità per evitare l’abuso farmacologico a cui troppo spesso inutilmente si ricorre, soprattutto per patologie dolorose.
Pensando a quanti effetti collaterali esistono tra i farmaci, anche molto gravi, portando alla morte in alcuni casi, trovo profondamente etico proporre come primo trattamento una tecnica pressoché priva di effetti avversi ed avvalorata da un’altissima percentuale di successo.
Giampaolo Ciccotosto
Medico Anestesista, Esperto in Agopuntura Addominale
giampaolo.ciccotosto@gmail.com