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Il tocco lieve della natura: dalla biologia quantistica al principio del minimo stimolo

Parlando con diversi operatori della naturopatia ho potuto verificare la grande attenzione e meticolosità nel calcolare le dosi corrette dei rimedi che suggeriscono ai loro clienti come condizione necessaria per ottenere buoni risultati. La motivazione che in genere viene data per spiegare quanto questo sia importante è la fiducia nella capacità che ha l’organismo di riparare i danni provocati da agenti patogeni esterni o interni purché sollecitato nel modo opportuno con sostanze adeguate nella giusta proporzione.

Una proporzione che-contrariamente a quanto comunemente si pensa- non è basata solo sulle conoscenze empiriche che, nelle antiche tradizioni della medicina naturale, costituivano l’unica modalità sulla quale fondare la terapia e che le moderne tecniche di ricerca e misura hanno perfezionato con metodi più raffinati, ma che trova in precise leggi biologiche la sua ragione fondativa.

In particolare ci riferiamo qui alla poco nota, ma fondamentale nella fisiologia, legge di Weber-Fechner (1860) che stabilisce che negli organismi viventi la risposta allo stimolo è proporzionale al suo logaritmo: cioè, traducendo in termini fenomenici la sua formula matematica, significa che se esercitiamo uno stimolo pari a 10 unità arbitrarie, che dipendono come valore assoluto dal contesto biologico in cui si applica la legge, la risposta sarà proporzionale ad una unità, mentre per uno stimolo pari a 100, la risposta sarà di due sole unità ecc… E’ verosimile che la natura abbia generato questo tipo di risposta per salvaguardare il sistema vivente da reazioni esagerate che ne avrebbero compromesso l’integrità.

Ma l’aspetto più interessante della sua applicazione riguarda l’effetto che si ha quando i valori dello stimolo sono più piccoli di una unità: in tal caso si ottiene un valore negativo della risposta che tradotto in termini fisiologici, corrisponde ad una risposta verso l’interno dell’organismo. E’ la spiegazione in termini matematici e fisici della risposta del sistema immunitario che, in condizioni normali, è in grado di organizzare le sue componenti per reagire in modo adeguato agli stimoli esterni, eliminandone gli effetti nocivi.

Sappiamo anche che, quale che sia il metodo di ausilio che il naturopata suggerisce ai suoi clienti, nel contesto in cui opera, la malattia è vista sempre come il risultato della difficoltà di dialogo tra organismo e ambiente, mentre il principio di guarigione sul quale poggia la sua attività è la capacità di cui sono dotati i sistemi viventi di riarmonizzare le risorse interne dell’individuo generando così quella condizione di equilibrio dinamico che ne permette lo stato di salute.

La Legge di Weber-Fechner, pur restando nel quadro della “fisica classica”, costituisce quindi una buona base teorica per fornire modelli di funzionamento delle cosiddette “medicine dolci” utilizzate in ambito naturopatico.

Quello che vogliamo ora descrivere in questo articolo è come, utilizzando la Meccanica quantistica e, in particolare, la Teoria Quantistica dei Campi, si può fornire una spiegazione approfondita di come viene innescato, a livello molecolare, il meccanismo di trasmissione dell’informazione alle cellule dell’organismo vivente che permette di regolare e, ove necessario, correggere attraverso piccolissime perturbazioni, la loro dinamica di funzionamento.

Senza doverci addentrare nel formalismo matematico della Teoria dei campi quantistici, cerchiamo di descrivere gli effetti che si generano all’interno di un campo quantistico quando si introduce una piccolissima perturbazione energetica quale, ad esempio, quella connessa con un preparato omeopatico.

E’ noto sperimentalmente che sostanze omeopatiche diluite nell’acqua, alle quali sono state conferite diverse succussioni(1) imprimendo energia cinetica alla soluzione stessa modifichino la struttura macromolecolare del solvente acqua.

La piccola perturbazione energetica creata attraverso l’energia cinetica delle succussioni genera una rottura di simmetria all’interno del sistema : in termini fisici questo significa che si passa da una situazione ad altissimo disordine (massima entropia) in cui non vi è una direzione privilegiata per il flusso energetico, ad un’altra, in cui il piccolissimo campo elettromagnetico che si produce attraverso il movimento ordinato delle cariche elettriche presenti nel sistema, cattura un gran numero di molecole d’acqua biologica presenti nella regione cellulare.

Queste molecole d’acqua biologica, contenenti eventualmente alcune residue molecole ospiti presenti nella soluzione, sono nel numero e nelle dimensioni determinate dal valore della lunghezza d’onda legata alla frequenza di oscillazione propria della sostanza presente all’inizio del processo di preparazione del rimedio omeopatico. La frequenza del campo elettromagnetico, attivato con queste modalità, è quella propria dell’agente patogeno sulla base dei principi formulati da Hahnemann (simil simila curantur) e dunque ne contiene l’informazione.

Si genera così, per il fenomeno noto della biorisonanza, un’ampiezza dell’oscillazione fino a quando l’equilibrio delle strutture oscillanti contenenti acqua e molecole residue verrà spezzato lasciando spazio all’acqua biologica ed alle frequenze proprie della fisiologia cellulare.

Fin qui abbiamo considerato gli effetti di una sostanza “esterna” al nostro organismo sul funzionamento cellulare ma come spieghiamo allora la capacità del nostro organismo di guarire spontaneamente senza l’aiuto di sostanze estranee come avviene in condizioni normali in virtù del nostro sistema immunitario?

A questo punto, in osservanza di quanto afferma la fisica, occorre passare dal dominio molecolare, dove valgono le regole della fisica quantistica, al dominio mesoscopico che possiamo attribuire alle strutture cellulari, dove possiamo far uso della Legge di Weber-Fechner. E’ qui che entra in gioco il nostro sistema immunitario: applicando questa Legge osserviamo infatti come, a fronte di piccoli stimoli causati dal campo elettromagnetico dell’acqua informata dalla sostanza nociva, si produrrà un effetto rivolto all’interno dell’ambiente biologico, caratterizzato dalle reazioni chimiche adeguate innescate dal sistema immunitario, sufficienti a dare l’avvio al processo di guarigione.

E’ importante, infine, ricordare che i fenomeni a livello molecolare qui sinteticamente descritti, necessitano di ulteriori approfondimenti, ricerche e sperimentazioni ma la loro validazione, ove confermata, avrà enormi ricadute economiche, sociali e culturali e aprirà la strada ad un fruttuoso quanto innovativo sviluppo del modo di concepire la medicina molto più vicino alla capacità rigeneratrice di Madre Natura.

Prof. Luciano D’Abramo


(1) operazione di scuotimento nella preparazione dei medicinali omeopatici

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Luciano D'Abramo

Laureato in Fisica con lode all’ Università “La Sapienza” di Roma nel 1974, ha svolto per molti anni la sua attività professionale nell’ambito della progettazione e realizzazione di grandi Sistemi Informativi, principalmente per Enti pubblici quali la Ragioneria Generale dello Stato ed il Ministero dei Beni Culturali. Particolarmente interessato, sin dall’età giovanile, alla ricerca di una possibile sintesi tra le varie discipline scientifiche, oggi ancora troppo frammentate, ha pubblicato nel 1998 il libro “Fisica e Psiche”, trovando possibili collegamenti ed analogie tra le relazioni interpersonali e le leggi della fisica. Dal 2002 svolge interamente la sua attività professionale alla progettazione ed alla erogazione di corsi presso scuole ed istituti superiori ed universitari su materie scientifiche. Fa parte, sin dalla sua costituzione del corpo docenti e del Comitato Scientifico della Scuola di Naturopatia Borri ora Campus FRAMENS, per la quale svolge seminari e corsi di Biofisica, con particolare riferimento ad argomenti di ricerca di frontiera sulle leggi e le teorie della Fisica applicate ai sistemi viventi, riconducibili alle tecniche ed alle metodiche della medicina naturale.