L’Intestino e il Primo Chakra: un legame profondo
“IO ESISTO”
“Mulhadara” è il primo chakra e in sanscrito significa “radice, “sostegno”.
E’ il radicamento con la Terra, connesso alla volontà di vivere. Le qualità che lo caratterizzano sono la fermezza, la determinazione e l’autostima. Si trova alla base della colonna vertebrale, nella zona del perineo, tra i genitali e l’ano e i colori ad esso associati sono il rosso e il nero.
A questo chakra sono associati gli arti inferiori, il bacino, la colonna vertebrale, le ghiandole endocrine surrenali, il sistema nervoso autonomo, la vescica, l’apparato genitale, l’intestino la muscolatura e lo scheletro.
Un disequilibrio o un blocco a livello di questo chakra, può portare allo sviluppo di disturbi come obesità, stipsi, sciatalgia, disturbi all’apparato urinario o disturbi sessuali.
Se il primo chakra funziona eccessivamente, pensieri e azioni saranno orientati alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e, a tutela della sicurezza personale, l’individuo svilupperà una tendenza alla possessività e all’egoismo. La persona vorrà possedere tutto ciò che desidera e faticherà a donare qualcosa. Aggressività, collera o modalità che esprimono un atteggiamento difensivo legato alla mancanza di fiducia nelle forze vitali ancestrali, sono atteggiamenti tipici di un disequilibrio in eccesso, legati alla paura di perdere ciò che fornisce sicurezza.
Se invece il funzionamento è insufficiente, la persona avvertirà debolezza, avrà scarsa resistenza fisica ed emozionale, eccessiva preoccupazione e insicurezza esistenziale. Ogni fatto della vita quotidiana, aggravato dalla percezione di non avere punti di riferimento, apparirà insormontabile e questo potrebbe sfociare in un atteggiamento di fuga mentale dalla realtà.
In presenza di blocchi energetici o disfunzioni nel primo chakra, possono manifestarsi problemi fisici legati alla zona pelvica, come disturbi alla vescica e all’intestino.
L’intestino è considerato un “secondo cervello” in grado di influenzare l’umore e il comportamento. Un intestino sano permette di digerire non solo il cibo, ma anche le emozioni, favorendo un senso di calma e sicurezza ed è associato alla capacità di liberarsi da ciò che non serve più: tossine fisiche ed emotive, facilitando la purificazione dell’organismo e il rilascio all’esterno di ciò che limita la persona.
Da un punto di vista medico e biologico, la colite fa parte delle malattie digestive ed è un processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico del colon. Quando le persone lamentano di avere la “colite”, fanno riferimento a dolori cronici o ad una alterazione dell’alvo. Questi disturbi rientrano nel quadro della “sindrome del colon irritabile”: una patologia caratterizzata da ipersensibilità associata o meno ad una aumentata o ridotta motilità intestinale. E’ più frequentemente diagnosticata nelle donne giovani e può essere associata ad altri disturbi digestivi quali gonfiore addominale, dispepsia o in tolleranze alimentari.
I sintomi sono variabili e dipendono dalla causa specifica. In generale possono comparire:
- dolori addominali, da lievi a severi a seconda dello stadio in cui si trova la malattia
- incontinenza fecale
- affaticamento
- diarrea con o senza perdite ematiche e con possibile presenza di muco
- gonfiore addominale
- febbre
- flatulenza
- calo ponderale
- perdita di appetito
- ulcere alla bocca, artrite, uveite, pelle edematosa e arrossata come manifestazioni extra
In medicina occidentale, a seconda della causa che la origina, si distinguono diversi tipi di colite:
- da autoimmunità: può provocare una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) come, ad esempio, la “retto colite ulcerosa” (che interessa anche il retto e si può estendere a tutto l’intestino crasso; una complicanza rara ma pericolosa è una patologia definita “megacolon tossico” che può portare alla rimozione totale del colon stesso poiché le pareti intestinali si distendono in modo abnorme provocando danni alla parete intestinale stessa), il “Morbo di Chron” (con interessamento del piccolo intestino e infiammazione dell’ultimo tratto dell’ileo) e la “colite microscopica” (il nome deriva dall’esame microscopico a cui ci si deve sottoporre quando il quadro endoscopico è nella norma) che si suddivide in “colite linfocitica” caratterizzata da diarrea cronica e acquosa senza perdite ematiche e colite collagenosica caratterizzata da scariche di diarrea alternate a fasi di remissione e di riacutizzazione.
- infettive: provocate da batteri come la Salmonella o da Clostridium difficile (prevalentemente nei soggetti immunodepressi), da virus come Rotavirus o da parassiti come l’Entamoeba histolytica.
- secondarie a trattamenti: coliti da chemioterapia, da radiazioni, da diversione (quando un tratto di colon è stato soggetto a by-pass a seguito di un intervento di stomia)
La diagnosi di colite viene effettuata attraverso l’anamnesi del paziente, esami di laboratorio come l’emocromocitometrico e la proteina C-Reattiva, la ricerca di parassiti o di sangue occulto nelle feci e attraverso esami strumentali quali l’ecografia delle anse intestinali, la TAC e la colonscopia con prelievo bioptico.
La medicina occidentale tratta la colite a seconda del variare e della gravità dei sintomi. Oltre al ripristino dell’equilibrio idroelettrolitico, vengono di norma somministrati, a seconda della tipologia, cortisonici, antibiotici, immunosoppressori, antiinfiammatori e, nei casi più gravi, si procede con l’intervento chirurgico.
In Medicina Tradizionale Cinese, questa patologia, il cui trattamento di elezione è l’agopuntura è determinata da uno squilibrio energetico interno della loggia della Milza, Stomaco, Rene o Fegato, oppure è causata da fattori esterni quali intossicazioni alimentari, cause climatiche da freddo, umidità e calore. I quadri più comuni in cui viene classificato il colon irritabile sono:
Sindromi da Deficit
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- Deficit di Qi (energia vitale) di Stomaco e Milza: si manifesta con sensazione di gonfiore che diminuisce con la pressione, rumori addominali, feci poco formate, inappetenza e astenia. La lingua appare pallida con impronte dei denti ai bordi. Il polso è sottile e debole. Il trattamento consiste nel tonificare il Qi, la Milza e lo Stomaco.
- Deficit di Yang di Milza e Rene: si manifesta con dolore addominale cronico, inappetenza, arti freddi, feci con residui di cibo non digerito o muco. La lingua appare pallida con patina biancastra e gonfia. Il polso è profondo e lento. Il trattamento consiste nello scaldare (anche con la moxibustione) lo Yang e tonificare Milza e Rene.
Sindromi da Eccesso
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- Stasi di Qi di Fegato: si manifesta con una sensazione di gonfiore addominale e dolore aggravato dalla pressione, alternanza di stipsi e diarrea, eruttazioni e un miglioramento dei sintomi nei periodi di maggiore serenità. La lingua appare normale e il polso a corda. Il trattamento mira a migliorare la circolazione del Qi e ad armonizzare il Fegato.
- Accumulo di Calore/Umidità nello Stomaco: si manifesta con una sensazione di addome pieno e doloroso, bocca secca o impastata, nausea, percezione di sapore amaro e/o dolce in bocca. La lingua è rossa con patina vischiosa e gialla e il polso è rapido e scivoloso. Il trattamento serve a purificare il Calore, trasformare l’Umidità e armonizzare lo Stomaco
Sindromi miste da Deficit e Eccesso
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- Disarmonia tra Fegato e Milza: si manifesta con dolore addominale distensivo in relazione a stimoli emotivi, rumori addominali, defecazione urgente, miglioramento del dolore dopo la defecazione, muco nelle feci, sensazione di pienezza e tensione al torace e agli ipocondri, eruttazioni e flatulenze. La lingua è bianca re il polso teso a corda. Il trattamento ha lo scopo di far circolare e tonificare il Qi armonizzando il Fegato e la Milza
- Accumulo di Umidità e Deficit di Qi di Milza: si manifesta con diarrea cronica, sensazione di gonfiore, dolore addominale sordo che si aggrava dopo i pasti, astenia e viso giallognolo. La lingua è pallida con patina bianca e Il polso è debole. Il trattamento mira a rinforzare la Milza eliminando l’Umidità
- Deficit di Yang e Accumulazione di Freddo: si manifesta con sensazione di gonfiore addominale associata a dolore, stipsi o alternanza di stipsi e diarrea, astenia, arti freddi e urine chiare e abbondanti. La lingua è scura con patina bianca e grassa. Il polso è profondo e teso. Il trattamento è mirato a scaldare lo Yang. Moxibustione.
A livello psicosomatico, le coliti denotano un disagio interiore, segnalano la cattiva o mancata gestione delle emozioni più viscerali del soggetto e rappresentano, simbolicamente, la volontà di eliminare le parti di sé che non vengono accettate consciamente o inconsciamente.
L’intestino, come secondo cervello, esprime ciò che la psiche non riesce a trattenere o a far uscire. La somatizzazione nell’addome è riconducibile al fatto che la pancia è il primo “luogo” in cui si avverte un’emozione o un cambiamento (farfalle nello stomaco, nausea, senso di vuoto…). La colite è quindi una manifestazione clinica dovuta ad una disregolazione del sistema che lega le funzioni gastrointestinali del corpo ai centri cognitivi ed emotivi del cervello.
La corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ippocampo sono parti del cervello adibite alla mediazione delle funzioni a carico dell’intestino anche in base agli stati emotivi e ai comportamenti delle persone. Ecco perché cervello e intestino sono strettamente collegati e reciprocamente dipendenti.
La colite è un’infiammazione legata all’emozione della paura così come altri disturbi dell’intestino quali:
- la stitichezza è collegata al fatto di trattenere le proprie emozioni, soprattutto le proprie paure. La persona stitica tende a controllare tutto, per avere un senso di sicurezza resta nella propria zona comfort attenendosi alle proprie regole e convinzioni, ha paura di perdere il controllo e di lasciarsi andare a livello emotivo,
- coliche dolorose causate da contrazioni dovute a stress e tensioni eccessive derivanti da un eccessivo autocontrollo. La persona trattiene tutto dentro senza lasciarsi andare,
- infiammazione dell’appendice: solitamente è collegata alla rabbia,
- gas intestinali sono sintomi di un attaccamento a persone o situazioni tossiche per la propria persona o possono essere il risultato della paura che deriva dal pensiero di lasciarle andare
Anche la modalità con cui vengono espulse le feci ha un significato psicosomatico: la scarica immediata è la riattivazione di un modo arcaico di evitare situazioni percepite come pericolose, è quindi una risposta alla paura di eventi specifici oppure a uno stato di allerta cronica che si verifica nei disturbi d’ansia.
Tra i fattori psicosociali e le caratteristiche di personalità che favoriscono l’insorgere della colite psicosomatica, si annoverano:
- stress prolungato
- traumi non elaborati
- disturbi d’ansia
- avvenimenti a forte impatto emotivo
- rifiuto della malattia causa di un conflitto emotivo
- tendenza al perfezionismo
- difficoltà a manifestare i propri sentimenti e le proprie emozioni
- forte autocritica
RIMEDI E TRATTAMENTI
La natura e le tecniche energetiche offrono rimedi utili per far fronte a questa patologia. Non sono validi per tutti indistintamente e devono essere concordati con un medico specialista che valuterà eventuali interazioni con terapie già in atto, comorbilità o fattori di rischio.
Fiori di Bach
- Mimulus: quando l’insicurezza e la paura di non riuscire ad affrontare situazioni nuove o impreviste possono generare stress e tensione che portano a somatizzare sotto forma di colite. Mimulus aiuta a ritrovare fiducia eliminando le paure.
- Agrimony: aiuta a sbloccare le tensioni e insegna a mostrarci come siamo, senza timore di non essere accettati. L’essenza floreale permette di farsi valere nei rapporti di amore e di lavoro e aiuta ad affrontare i problemi, anziché E’ consigliata l’associazione con Rescue Remedy.
- Rock Rose: contro l’ansia. E’ il rimedio adatto a ristabilire velocemente l’equilibrio psicofisico, donando serenità e ottimismo.
Omeopatia
- Arsenicum Album: per diarrea provocata da una cattiva alimentazione o dopo l’assunzione di cibi avariati o non ben conservati
- Carbo Vegetabilis: in caso di gonfiore, tensione addominale, crampi e flatulenza; disturbi accompagnati da dolori, gonfiore e diarrea.
- China : in caso di gonfiore, tensione addominale, crampi e flatulenza e disturbi accompagnati a dolori, gonfiore e diarrea o stipsi.
- Colocynthis: in caso di coliche, diarrea, frequenti emissioni di gas, dolori addominali e che migliorano con la pressione
- Cuprum Metallicum: ha un’azione antispasmodica addominale, utile in caso n rigurgito e vomito
- Veratrum album: in caso di diarrea abbondante seguita da grande prostrazione con sensazione di vuoto sull’addome e sudorazione profusa.
Fitoterapia
- Aloe Vera (Aloe barbadensis miller): il succo estratto dalle foglie ha un’azione protettiva e antiinfiammatoria sulle mucose delle pareti del tratto digerente e su quelle dell’intestino. Riequilibra il PH intestinale e sostiene la flora Ha proprietà immunomodulante e, oltre ad essere utile in caso di diarrea o stitichezza, è un ottimo rimedio quando si è in presenza di intolleranze alimentari o malattie autoimmuni come il Morbo di Chron.
- Camomilla TM (Matricaria Chamomilla ) : ha un’azione antispasmodica
- Malva TM (Malva Sylvestris L.): i fiori e le foglie hanno proprietà emollienti e antinfiammatorie delle mucose gastro-intestinali. I principi attivi rivestendo le mucose proteggendole da agenti irritanti.
- Argilla Verde Ventilata: ha un’azione antidiarroica, riequilibra lo scambio di liquidi nei processi infiammatori dell’apparato gastro-intestinale (gastrite, colite, stipsi, diarrea) ed è utile in caso di intossicazione alimentare.
- Melissa TM (Melissa Officinalis L.): utile negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. I fiori hanno un’azione antispasmodica, favoriscono la digestione e prevengono la formazione di gas intestinali.
Aromaterapia
- gli oli essenziali impiegati nella sindrome del colon irritabile svolgono un’azione antispasmodica sulla muscolatura e carminativa sui gas di fermentazione che provocano gonfiori, meteorismo, aerofagia. Si suggeriscono gli oli essenziali di camomilla, finocchio e lavanda. Per uso esterno vengono diluite in olio vettore per procedere poi ad un massaggio sull’addome.
Auricoloterapia
- Nei punti della paura, dell’ansia, dell’intestino, nel punto maestro
Cristalloterapia
- Agata: aiuta l’assimilazione
- Crisoberillo (varietà alessandrite): agisce sul sistema neurovegetativo, allontana l’angoscia, regolarizza fegato, intestino e pancreas
- Occhio di tigre: dona sicurezza, agisce sui processi digestivi
- Crisocolla: aiuta la disintossicazione di intestino e fegato
- Rubino: stimola la digestione e la circolazione del sangue
- Quarzo citrino: alimenta il “fuoco” digestivo e mitiga diarrea e stipsi
- Aragonite: rinforza lo stomaco e sostiene i processi digestivi
- Ematite: rinforza le pareti dello stomaco e dell’intestino e facilita l’assimilazione del ferro
Alimentazione
sana e bilanciata, con incremento del consumo di fibre e liquidi, cibi ad alto contenuto di triptofano (patate cotte in forno con la buccia, polpa di zucca gialla, cavolo…). Si consiglia di consumare yogurt greco e probiotici, olio di lino, kefir e curcuma. Si sconsigliano, invece, alimenti che fermentano come i formaggi stagionati, gli insaccati, i legumi, i funghi, le bibite gassate, la frutta con i semi, gli alcolici e i prodotti a base di
Esercizio Fisico
aumento dell’esercizio fisico per stimolare la digestione e il corretto funzionamento dell’intestino, favorire la circolazione energetica e l’equilibrio del primo chakra e per combattere lo stress
Reiki
tecniche di riequilibrio energetico come il Reiki
Tecniche di rilassamento
tecniche di rilassamento come lo yoga
Pratiche di grounding
camminare a piedi nudi sulla terra, fare un bagno caldo o praticare tecniche di visualizzazione che collegano la persona al centro della Terra, aiutano a rafforzare il primo chakra e a sentirsi più radicati.
Tecniche di mindfullness
per sviluppare un atteggiamento di non reazione alle emozioni e alle sensazioni negative, e all’acquisizione di un atteggiamento che mira all’accettazione delle stesse così da attenuare i meccanismi che portano al disturbo
Riflessologia Plantare
Zelda Peverelli
(Disclaimer: le informazioni contenute nel presente articolo non intendono in alcun modo sostituire il parere di un medico specialista che deve sempre essere consultato)
Bibliografia di riferimento
Scognamiglio R.M., “Il male in corpo. La prospettiva somatologica nella psicoterapia della sofferenza del corpo” Franco Angeli, Milano, 2008
Bottaccioli, F., Bottacioli, A.G., Carosella, A. (2015).” La Saggezza del Secondo Cervello” Nuove Edizioni, Milano, 2015.
Stephanie M. Moleski, MD, Manuale MSD, “Sidney Kimmel Medical College at Thomas Jefferson University, lug 2022
Medicina Cinese news, Dott. Vito Marino (dal Web)
Oscar Valentini, “Sorriso interiore” (dal Web)
Michael D. Gershon, “The Second Brain: A Groundbreaking New Understanding of Nervous Disorders of the Stomach and Intestine”, Harper Collins, New York, 2000
Lanza, R., Rostagno, E., “Il benessere dell’intestino”, Edizioni L’Età dell’Acquario, 2009