L’ape, maestra di scienze naturali
L’ape viene trattata in numerosi argomenti scientifici, concernenti l’anatomia, fisiologia, patologia, fisica, chimica, matematica, biologia, biochimica, omeopatia. Le strutture anatomiche ad esempio mostrano gli occhi formati da 2 occhi composti e 3 occhi semplici; l’unità principale è la cellula vivente di questi insetti, che forma gli organi ed apparati come le antenne, il pungiglione, l’apparato buccale. Il nutrimento dell’ape viene prodotto da loro stesse, il miele e la pappa reale per le api regine; gli escrementi vengono eliminati fuori le arnie. Le malattie che colpiscono le api sono soprattutto infettive, virali, fungine, batteriche, da artropodi; tra gli organismi microbiologici ci sono sia quelli utili alle attività umane, sia quelli patogeni come in ogni ambito.
Per i fattori fisici, l’ape sfrutta la polarizzazione della luce, come mezzo di orientamento a lunghe e brevi distanze; la luce può viaggiare su un piano, su un cerchio, un’ellisse, e quindi si definisce piano polarizzata, circolarmente polarizzata, ellitticamente polarizzata; la polarizzazione avviene nelle strutture dell’ape tramite quelle poche porzioni di molecole di vitamina A o retinale che sono polarizzate cioè che formano dei dipoli.
Gli occhi dell’ape consentono all’insetto di distinguere qual’ è il fiore su cui andare a lavorare; ciò avviene per il colore e la posizione del fiore; il verde, l’azzurro, l’arancio, sono colori dei fiori che all’ape non consentono di vedere niente, perché sono il colore del verde dei prati, del cielo l’azzurro, l’arancio del sole. I colori che attirano l’ape sono gli altri: bianco, viola, rosso, rosa.
Le reazioni biochimiche enzimatiche che portano alla formazione del miele, propoli, cera, pappa reale, riguardano il metabolismo degli zuccheri, proteine, lipidi; in queste reazioni biochimiche interviene l’acqua, i metalli, i metalloidi, alcuni sali minerali.
Se contiamo quante api ci sono in uno sciame o in un’arnia, quanto miele viene prodotto da un certo numero di arnie e di api, si compiono dei calcoli aritmetici; e altri calcoli si devono fare dal lato economico per la produzione dei prodotti apistici.
Un’altra sostanza tossica di natura proteica è contenuta nel veleno dell’ape, da cui si ricava il rimedio omeopatico apium come antidolorifico nell’herpes simplex e zoster; inoltre apis è il medicinale omeopatico polifunzionale, prodotto con le api morte, ad azione antinfiammatoria e antiedemigena.
Fabio Renzi
BIBLIOGRAFIA E WEBGRAFIA