Il Ribes Nigrum: il Cortisone (e non solo) della Natura
Il Ribes nigrum (il cosiddetto ribes nero) è una pianta della famiglia delle Grossulariaceae ed è un arbusto originario dell’Eurasia.
E’ alto fino a 2 metri con foglie grandi, i fiori appaiono in primavera e i frutti, delle bacche nere rotonde, compaiono in tarda estate.
E’ coltivato per scopi alimentari ma viene utilizzato in fitoterapia e gemmoterapia in quanto le foglie, le gemme ed i frutti contengono oli essenziali in grado di stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, un cortisone endogeno che aiuta l’organismo a reagire alle infiammazioni.
In particolare, dalle gemme ricche di olio essenziale, flavonoidi e glicosidi, si ricava il gemmoderivato, utile in caso di asma, riniti allergiche e croniche, bronchiti, laringiti, faringiti, dermatiti e congiuntivite. Ma stimola anche le difese immunitarie, aiutando a prevenire le malattie influenzali.
Le foglie, ricche di triterpeni e polifenoli, hanno proprietà depurative e diuretiche, perciò vengono utilizzate in fitoterapia per la preparazione di infusi e tinture madri, per l’eliminazione dell’urea e dell’acido urico, ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e drenare l’organismo.
I frutti, invece, sono ricchi di acido citrico, vitamina C, oligoelementi, acidi polinsaturi, flavonoidi e antociani, hanno proprietà astringenti, sono vasoprotettori (in particolare sui capillari e sulla retina), e rinfrescanti. Il loro succo o infuso, è utile in caso di fragilità capillare e couperose.
USO E CONTROINDICAZIONI
L’uso del ribes nigrum è efficace in caso di: infiammazione e risposta immunitaria (riduce i dolori articolari, diminuisce i livelli di prostaglandina); nei problemi di stress visivo (il ribes allevia la tensione oculare e l’indolenzimento conseguenti all’uso prolungato di computer, televisione o un intenso uso di videogiochi); nell’invecchiamento (grazie alla presenza della vitamina C e delle antocianine, principali componenti antiossidanti del ribes, con azione sui radicali liberi); nelle malattie renali (grazie alla presenza di potassio, aiuta nella eliminazione dell’eccesso di composti acidi, inoltre aiuta a migliorare la capacità di filtraggio dei reni); in caso di anemia (grazie alle alte concentrazioni di ferro e vitamina C, il ribes ha dimostrato di contrastarla efficacemente).
Attenzione agli effetti collaterali: a causa della sua azione cortison-like, può aumentare la pressione arteriosa, pertanto va usato con cautela in pazienti ipertesi.
ORIGINI DEL NOME
Secondo alcuni il termine “ribes” ha origine araba, dalla parola Ribas da Rabarbaro (per il gusto acidulo dei suoi frutti). L’ipotesi più accreditata però è che abbia origini ben più remote, risalenti addirittura all’antica Grecia, dove nella città di Corinto con “ribes” venivano chiamate le piccole uve secche di quella zona (oggi Zante currants, mentre il frutto fresco prende il nome di Black Corinth).
Eleonora Ambrosanio