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I conflitti dell’Io: la malattia come tentativo di integrazione

Negli ultimi anni molte ricerche nel campo della medicina psicosomatica, supportato dalle teorie e sperimentazioni della PsicoNeuroImmunoEndocrinologia basate sull’assunto che tutte le funzioni biologiche siano influenzate da fattori emotivi, hanno dimostrato l’influenza di fattori psichici nella genesi di diverse malattie come l’ulcera gastrica, la colite spastica, alcune forme di cancro, l’ipertensione arteriosa, l’eczema cutaneo.

E’ opportuno intanto rilevare come questi nuovi concetti stentino ancora ad affermarsi in ambito medico-clinico a causa di una distorta visione imperante nella società attuale che canalizza le ricerche non tanto per comprendere le cause “a monte“ delle forme in cui si manifestano le malattie ma come fenomeni dei quali liberarsi prima possibile, in modo da ripristinare rapidamente la funzione produttiva della persona.

E’ utile, anche, a questo proposito osservare come lo sguardo della scienza in generale tende ad oggettivare il corpo, studiandolo nei suoi organi componenti in modo da poterne analizzare le cause organiche che producono, in certe condizioni, disfunzioni e di conseguenza la malattia.

Sappiamo inoltre che la nostra percezione del corpo tende ad essere pressoché nulla, fino a quando siamo in salute e non avvisiamo malesseri, per poi rivolgerci in modo totale ad esso quando i sintomi di una disfunzione si fanno sentire: da quel momento il corpo diventa improvvisamente l’assoluto del nostro mondo e anche la nostra mente, i nostri pensieri sono come “catturati” da quei sintomi per viene messo in opera ogni tentativo pur di liberarsene prima possibile: non esiste più interiorità, non abbiamo più tempo per soffermarci ad osservare quel accade attorno a noi e, soprattutto, quel che è accaduto dentro di noi…

Secondo il profilo psicosomatico, il processo causale che è alla base di molte malattie è attribuito alle forze dell’Io, specie quelle che operano al livello inconscio, molto più potenti di quelle dell’Io razionale, che innescano una situazione stressogena nel tentativo di risolvere i conflitti interiori che non trovano soluzione a livello espressivo e relazionale. È il caso, ad esempio, di emozioni profonde inespresse a causa della difficoltà della persona a farne piena esperienza a livello cosciente.

La malattia psicosomatica si pone, in qualche modo, come un ponte, non richiesto ma necessario, tra il corpo e la mente, ancora cartesianamente scisse nei residui presenti ancora oggi nel nostro pensiero e nella nostra prassi scientifica.

La successiva somatizzazione costringe l’io a fare esperienza del suo disagio ed a fornirgli l’occasione per elaborarne i motivi ed in qualche modo arricchire la sua potenzialità relazionale: la “malattia somatica”, ovvero i sintomi che comporta il disturbo a livello organico, trova quindi espressione simbolica del conflitto a livello psichico.

D’altra parte è ben nota la potenza del simbolo della quale facciamo quotidianamente uso attraverso le immagini che popolano la nostra vita e che – da sempre – riesce a donare all’espressione artistica quel forte potere evocativo che tutti conosciamo.

Va detto a questo proposito, onde evitare derive di tipo logico-deduttivo che preludano a corrispondenze oggettive, che la rappresentazione simbolica, nel caso della psicosomatica, appartiene al proprio universo soggettivo, frutto della propria esperienza personale.

Spesso ci troviamo, anche nel nostro approccio di Naturopati verso l’analisi dei disagi del cliente, a considerare la divisione mente corpo come artificiosa, sforzandoci conseguentemente di trovare punti comuni tra il suo sentire, enfatizzato e dimostrato dai suoi sintomi, ed i gesti, le parole, le emozioni e le difficoltà, spesso di tipo relazionale, che ci verbalizza nella sua richiesta di aiuto.

Un problema al ginocchio diventa così il sintomo di una carenza di flessibilità con cui si dovrebbero affrontare i problemi quotidiani, un male alla gola lo possiamo collegare ad una espressione della difficoltà ad elaborare un messaggio che tocca il profondo dell’Io. Se il disagio è nella schiena, forse non si riesce a sostenere gli impegni presi, magari per compensare una situazione di inadeguatezza dell’Io nella relazione con l’altro. Perfino la febbre che trova nell’attività di batteri la causa diretta, nel profondo manifesterebbe desideri repressi non più coercibili…

Una visione ancora più estrema rispetto al concetto di “malattia” è espressa da uno dei pionieri della scienza psicosomatica: Franz Alexander, che giunge a scrivere ”teoricamente ogni malattia è psicosomatica, poiché i fattori emotivi influenzano ogni processo del corpo umano attraverso le vie neuroumorali“.

Una visione a dir poco profetica se si considera che queste parole sono state scritte nel 1950 quando parlare di psicosomatica era considerata quasi un’eresia nell’ambito del mondo medico.

Le nostre associazioni sono frutto di un residuo di quella scienza analogica, purtroppo in obsolescenza, che ci permette di scorgere similitudini ed accostamenti nella manifestazione dei fenomeni naturali, un approccio sistemico che vede forma e funzione come due aspetti dello stesso processo evolutivo che opera la Natura.

Ma è quello stesso approccio che, sotto altro nome e con altri procedimenti, percorre la scienza psicosomatica dove non solo si recupera l’aspetto analogico, ma lo si cerca di dimostrare in termini di reazioni chimico-fisiche, aspetto che è oggi uno dei punti fondamentali della ricerca delle neuroscienze.

 

Per approfondire le conoscenze sulle origini egli sviluppi della Medicina psicosomatica:

  • ”Il linguaggio dell’Es” di G. Groddeck, Ed. Adelphi eBook- Gennaio 2025
  • “La prospettiva psicosomatica” di F. Baldoni, Ed. Il Mulino-2011

Prof. Luciano d’Abramo

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Luciano D'Abramo

Laureato in Fisica con lode all’ Università “La Sapienza” di Roma nel 1974, ha svolto per molti anni la sua attività professionale nell’ambito della progettazione e realizzazione di grandi Sistemi Informativi, principalmente per Enti pubblici quali la Ragioneria Generale dello Stato ed il Ministero dei Beni Culturali. Particolarmente interessato, sin dall’età giovanile, alla ricerca di una possibile sintesi tra le varie discipline scientifiche, oggi ancora troppo frammentate, ha pubblicato nel 1998 il libro “Fisica e Psiche”, trovando possibili collegamenti ed analogie tra le relazioni interpersonali e le leggi della fisica. Dal 2002 svolge interamente la sua attività professionale alla progettazione ed alla erogazione di corsi presso scuole ed istituti superiori ed universitari su materie scientifiche. Fa parte, sin dalla sua costituzione del corpo docenti e del Comitato Scientifico della Scuola di Naturopatia Borri ora Campus FRAMENS, per la quale svolge seminari e corsi di Biofisica, con particolare riferimento ad argomenti di ricerca di frontiera sulle leggi e le teorie della Fisica applicate ai sistemi viventi, riconducibili alle tecniche ed alle metodiche della medicina naturale.