Lo sapevate che?

Lo zafferano, è tempo di raccolta

Tempo di raccolta per un prodotto un po’ di nicchia, come lo zafferano.
Che ha aromi e sentori inconfondibili e viene coltivato, in Italia, soprattutto in Sardegna, Abruzzo e nella Maremma toscana.
Proprio qui l’associazione Crocus Maremma, che raggruppa 49 aziende che si dedicano alla coltura dei preziosissimi bulbi, apre le porte dei suoi zafferaneti nel periodo della fioritura dei piccoli crochi viola intenso (Crocus Sativus, per l’esattezza) per mostrare ai visitatori l’assoluta tipicità di questa coltivazione che, in zona, a Pari, è diffusa addirittura dal 1850.
La raccolta si fa a mano e di prima mattina, quando il fiore è ancora chiuso.
Si ripone in un cesto e, successivamente, si prelevano i tre stimmi rossi all’interno, che vengono poi essiccati: solo quelli diventano zafferano.
Una quantità minima, basti pensare che per un grammo di zafferano ci vogliono 150-170 fiori, cosa che giustifica il soprannome della spezia, “oro rosso”.
Se è vero che le sue quotazioni sono molto alte, visto che costa sui 30 euro al grammo, è pur vero che se ne usano quantità molto limitate, dopo aver trattato gli stimmi in modo opportuno.
Lo zafferano, però, non è solo spezia.
E infatti viene utilizzato da tempo a scopo terapeutico nella medicina cinese e ayurvedica.
Ha un buon effetto antiossidante (contiene 8 milioni di microgrammi di carotenoidi per etto contro gli 8115 della carota), viene usato anche nelle terapie antidepressive.

da www.repubblica.it – 10 novembre 2008

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